In attesa di conoscere il testo ufficiale del decreto Aiuti ter, si provano ad avanzare ipotesi di quello che sarà per il nuovo bonus 150 euro.
Un’indennità una tantum che funzionerà alla stregua del bonus 200 euro previsto con il primo decreto Aiuti. Dunque, una nuova misura voluta dal legislatore contro il caro bollette.
In base alle anticipazioni date dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco, il contributo spetterà alle stesse categorie dei 200 euro, ossia:
- lavoratori dipendenti
- pensionati
- percettori redditi di cittadinanza
- percettori NASPI, disoccupazione agricola e altre prestazioni INPS
- lavoratori autonomi
- lavoratori stagionali e dello spettacolo
- titolari di rapporto di lavoro co.co.co.
- lavoratori Sport e Salute
- colf e badanti
- dottorandi e assegnisti
- incaricati alle vendite.
Come e quando sarà pagato
Non cambierebbero le modalità di pagamento.
Cambia il requisito reddituale. Ad esempio, per il bonus 150 euro pensionati è richiesto che il reddito personale 2021 del pensionato non deve essere superiore a 20.000 euro (invece che 35.000 euro come previsto per il bonus 200 euro). Diverso anche il requisito reddituale per il bonus 150 euro busta paga.
Bonus 150 euro reddito di cittadinanza, gli esclusi
Tra i beneficiari del nuovo bonus 150 euro del decreto Aiuti, dunque, rientrano anche coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Se le tempistiche annunciate saranno rispettate, tali soggetti percepiranno il sussidio in automatico. Quindi, senza doverne fare richiesta, l’INPS lo pagherà direttamente come ricarica sulla carta Rdc nel mese di novembre 2022.
Insomma, l’INPS procederà al riconoscimento del bonus a favore di tutti i nuclei familiari che abbiamo maturato il diritto alla percezione del reddito di cittadinanza nella mensilità di novembre 2022.
Il testo in bozza del decreto Aiuti ter, tuttavia, prevede delle esclusioni. In esso si legge che
l’indennità una tantum non è corrisposta ai nuclei in cui è presente almeno un beneficiario delle indennità di cui all’articolo 31, e di cui ai commi da 1 a 11 del presente articolo.
Questo significa, in altre parole, che il titolare di reddito di cittadinanza NON percepirà il bonus 150 euro se nel proprio nucleo familiare c’è chi percepisce lo stesso bonus, ad esempio, come lavoratore stagionale, lavoratore dipendente, titolare di assegno sociale, lavoratore autonomo, ecc.