Bonus 150 euro: serve una nuova autodichiarazione?

Come accaduto anche con il precedente contributo una tantum, il pagamento del bonus 150 euro non sarà del tutto automatico.
2 anni fa
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Serve l’autodichiarazione per ricevere il nuovo bonus 150 euro?

Il bonus 150 euro, istituito con il decreto Aiuti ter (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale), spetterà ai lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e disoccupati. Si tratta di una misura del tutto simile al precedente bonus 200 euro, ma con un importo e una platea di beneficiari differenti. In particolare, il limite reddituale è molto più basso rispetto a quello previsto per il precedente contributo. Ci si chiede se, anche in questa occasione, i lavoratori dipendenti dovranno inviare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro per ottenere il bonus 150 euro.

Nuovo contributo una tantum, cos’è e a chi spetta?

Con il decreto Aiuti ter (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) è stato istituito anche un nuovo bonus 150 euro una tantum a favore dei soggetti in difficoltà economica a causa dell’impennata dell’inflazione di questi tempi.

Come già detto in apertura, si tratta di un contributo simile al precedente bonus 200 euro, ma, oltre all’importo, sarà diversa anche la platea dei potenziali beneficiari.

Il contributo, infatti, sarà erogato solamente ai soggetti con redditi inferiori a 20 mila euro lordi annui. La misura dovrebbe interessare una platea di 22 milioni di persone. Il bonus 200 euro, invece, era destinato ai redditi fino a 35 mila euro.

Anche in questo caso, il contributo sarà erogato ai lavoratori (dipendenti e autonomi), pensionati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza ecc.

Bonus 150 euro, serve una nuova un’autodichiarazione?

Come accaduto anche con il precedente contributo una tantum, il pagamento del bonus 150 euro non sarà del tutto automatico. Il beneficio sarà erogato direttamente in busta paga dell’avente diritto, ma solo dopo aver presentato un’autodichiarazione che attesti di essere in possesso dei requisiti previsti dalla norma, e quindi di:

  • non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici;
  • non appartenere a un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza;
  • non essere destinatario di un altro bonus 150 euro;
  • Avere una retribuzione imponibile di competenza del mese di novembre non superiore a 1.538 euro.

Si tratta, dunque, del medesimo meccanismo previsto per il precedente bonus 200 euro.

In quell’occasione, è stata la stessa INPS, con il messaggio numero 2559 del 24 giugno 2022, a pubblicare il relativo modello di autocertificazione.

Ricordiamo, infine, che il bonus 200 euro non è ancora stato erogato alla totalità degli aventi diritto. Autonomi e professionisti, ad esempio, lo riceveranno solamente a partire dal mese di ottobre, dietro presentazione della relativa istanza, da effettuare a partire dal 26 settembre ed entro il 30 novembre, giorno in cui è prevista la scadenza per la presentazione della dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021).

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