Bonus 200 euro anche agli autonomi. Serve la partita iva?

Nel testo finale del decreto Aiuti, il bonus 200 euro è riconosciuto anche al lavoratore autonomo occasionale, molte le condizioni da rispettare
2 anni fa
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Nel testo finale del decreto Aiuti pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, c’è una sorpresa anche per i lavoratori autonomi occasionali. Infatti, rispetto a quelle che erano le previsioni della bozza iniziale del decreto,  i lavoratori autonomi occasionali avranno diritto al bonus 200 euro.

Per ottenere il bonus è necessario rispettare precisi requisiti.

Ecco quali sono.

Il bonus 200 euro per i lavoratori autonomi occasionali

Il bonus 200 euro, spetterà ad un’ampia categoria di soggetti. Lavoratori dipendenti; pensionati, lavoratori autonomi, percettori del Reddito di cittadinanza; lavoratori stagionali, percettori dell’indennità di disoccupazione (NASpI e DIS-COLL), ecc.

C’è chi lo riceverà in automatico chi invece dovrà presentare domanda.

L’art.32 del decreto Aiuti, al comma 15, ammette al bonus 200 euro anche i lavoratori autonomi occasionali. Lavoratori per i quali da qualche mese c’è l’obbligo di comunicazione preventiva all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio, la cui omissione può portare anche all’applicazione della maxi-sanzione per lavoro nero.

Nello specifico, il decreto Aiuti dispone che:

L’INPS, a domanda, eroga ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile, un’indennita’ una tantum pari a 200 euro.

Attenzione però, l’indennità è erogata nel rispetto di due precisi requisiti.

Infatti, per tali contratti.

  • deve risultare per il 2021 l’accredito di almeno un contributo mensile, e
  • i lavoratori devono essere gia’ iscritti alla data di entrata in vigore del presente decreto alla Gestione separata.

Ambito oggettivo da verificare

In attesa di chiarimenti dall’Inps, considerato che fino a 5.000 euro di compensi non vi è alcun obbligo contributivo rispetto ai lavoratoti autonomi occasionali, è corretto affermare che il bonus spetterà solo a chi ha superato la suddetta soglia. Infatti, per i lavoratori autonomi occasionali, i primi 5.000 euro annui costituiscono una soglia di esenzione dall’obbligo contributivo.

L’imponibile previdenziale è quindi costituito dal compenso lordo erogato al lavoratore, dedotte eventuali spese addebitate al committente e risultanti dalla fattura.

Superata la soglia delle 5.000 euro,  il lavoratore occasionale devono comunicare ai committenti il superamento del limite. Il committente dovrà provvedere ad iscrivere il lavoratore alla gestione separata INPS e procedere al versamento dei contributi. I contributi da versare saranno 1/3 a carico del lavoratore (trattenuti direttamente nella ricevuta fiscale) e 2/3 a carico del committente.

Come ribadito dall’Inps sul proprio portale, ai lavoratori autonomi occasionali si applicano le stesse regole di iscrizione, ripartizione del contributo, versamento e denuncia previste per i collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co), nonché le regole generali in materia di aliquote, massimale e accredito contributivo. Anche per i co.co.co c’è diritto al bonus 200 euro.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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