Una delle principali misure contenute nel DL Aiuti è il cosiddetto bonus 200 euro: un incentivo una tantum a favore dei cittadini (lavoratori, pensionati e disoccupati) con reddito basso. Per ottenere il bonus, i lavoratori dipendenti dovranno presentare un’autocertificazione per dichiarare di essere in possesso dei requisiti previsti dalla normativa. Ad ogni modo, in molti si stanno chiedendo se anche i neo assunti hanno diritto al beneficio. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Bonus 200 euro, cos’è e a chi spetta
Il bonus 200 euro è stato istituito al fine di sostenere i cittadini a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia.
Le modalità di erogazione del sussidio sono diverse in base alla categoria dei soggetti che lo percepiranno.
Il contributo può essere erogato ai dipendenti con uno stipendio lordo, da inizio anno, inferiore a 2.692 euro al mese, e sarà pagato dal proprio datore di lavoro direttamente nella busta paga di luglio; I pensionati, autonomi, stagionali e disoccupati, invece, devono avere un reddito sotto i 35 mila euro annui. Per colf e badanti, infine, non è previsto alcun limite reddituale.
I dipendenti dovranno necessariamente presentare un’autodichiarazione per dichiarare di essere in possesso dei requisiti previsti dalla normativa. A tal proposito, esiste un modulo ad hoc pubblicato in questi giorni dalla fondazione studi Consulenti del Lavoro ha pubblicato.
Anche i neo assunti potranno richiedere il beneficio?
Il bonus 200 euro, sostanzialmente, non spetta proprio a tutti i neo assunti. Ai sensi di legge, il contributo
potrà essere erogato soltanto ai lavoratori che in una delle prime quattro mensilità del 2022 abbiano goduto del cosiddetto “bonus contributi”. In altre parole, il contributo spetta soltanto a coloro che sono stati assunti prima del 30 aprile e che abbiano almeno una busta paga inferiore a 2.692,00 euro lordi.
Ad ogni modo, esistono due eccezioni a questa regola generale. In sostanza, hanno diritto al bonus 200 euro anche i lavoratori che:
- tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022 hanno avuto un rapporto di lavoro subordinato ed siano titolari di pensione o di assegno sociale;
- hanno svolto almeno 50 giornate di lavoro stagionale e con un reddito inferiore a 35 mila euro.