Come ormai sappiamo, il Decreto Aiuti è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nella sua versione definitiva si possono evincere alcune sostanziali modifiche relative al cosiddetto bonus 200 euro, rispetto alle prime bozze del medesimo. Tra le più importanti, menzioniamo i requisiti necessari per poter ottenere il contributo. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Bonus 200 euro, i requisiti reddituali
Ai sensi dell’art 31 del decreto Aiuti, ai fini del beneficio, il lavoratore dipendente deve aver beneficiato per il primo quadrimestre del 2022 (per almeno una mensilità) dell’esonero previsto dal comma 121 della legge 30 dicembre 2021, n.
In particolare, la norma prevede espressamente quanto segue:
“In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”.
L’esonero contributivo spetta, dunque, se la retribuzione imponibile previdenziale nel mese non supera i 2.692 euro.
Il problema dei precari e l’esempio dei docenti non di ruolo
Un altro problema, non di poco conto, riguarda i lavoratori precari. Il medesimo articolo 31 del decreto Aiuti chiarisce espressamente che il bonus 200 euro “è riconosciuto per il tramite dei datori di lavoro nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022”. Questo significa, dunque, che il contributo non spetta ai precari che non avranno una retribuzione nel mese di luglio.
Il problema potrebbe riguardare diversi soggetti, a cominciare dai docenti non di ruolo. Come sottolineato anche da “ilSole24Ore.it”, tali lavoratori, anche se hanno beneficiato dell’esonero dello 0,80% nel primo quadrimestre dell’anno in corso, non avendo una “retribuzione” nel mese di luglio non potranno ricevere direttamente l’indennità dall’istituto scolastico.
Per ovviare a questo problema, si auspica che il governo possa tornare sui suoi passi o, quantomeno, possa modificare tale norma in sede di conversione in legge dello stesso decreto Aiuti.