Il bonus 200 euro autonomi, ex art. 33 del DL 50/2022, decreto Aiuti, spetterà anche a chi, autonomo o professionista, non ha la partita iva. A comunicare la novità è stato il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con un comunicato pubblicato in data 10 gennaio con il quale informa i contribuenti dell’adozione di un nuovo decreto
interministeriale firmato il 7 dicembre scorso dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone e dal Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti e già registrato dalla Corte dei Conti.
Proprio l’ENPAM, Cassa di previdenza dei Medici e Odontoiatri aveva già sollecitato l’estensione del bonus agli specializzandi rispetto ai quali l’Inps aveva comunicato che non avrebbe accettato le loro domande. Questi soggetti potevano fare domanda all’ENPAM, come da sue indicazioni, anche se iscritti contemporaneamente alla Gestione separata dell’Inps, in attesa di chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.
Ora la questione viene risolta con il nuovo decreto del Ministero del Lavoro.
Il bonus 200 euro autonomi
Da circa due settimane sono partiti i primi pagamenti del bonus 200 euro autonomi.
Hanno potuto presentare domanda all’INPS: gli scritti alla gestione speciale degli artigiani; alla gestione speciale dei commercianti; alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali. La possibilità di richiedere il bonus 200 euro ha riguardato anche i pescatori autonomi; i professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.
Per prendere il bonus, i richiedenti dovevano rispetto alcuni paletti reddituali. Ossia, un reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro e non dovevano aver fruito del bonus 200 euro disciplinato dagli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti.
I richiedenti, al 18 maggio 2022, devono inoltre: essere già iscritti alla gestione autonoma; essere titolari di partita Iva attiva; aver versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 (con scadenza di versamento al 18 maggio 2022).
Bonus 200 euro autonomi anche a chi è senza partita Iva
Da diverse parti era stata sollecita l’estensione del bonus autonomi anche per i non titolari di partita iva.
Ebbene, tali richieste sono state accolte dal Ministero del Lavoro che con un comunicato stampa pubblicato ieri, ha reso nota l’adozione di un nuovo decreto interministeriale firmato il 7 dicembre scorso dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone e dal Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in forza del quale il bonus sarà riconosciuto anche ad autonomi e professionisti non titolari di partita IVA.
Questo il contenuto del comunicato stampa:
Esteso a lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA l’accesso all’indennità una tantum di 200 euro prevista dal cosiddetto Decreto Aiuti, incrementata di altri 150 euro per i redditi sotto i 20mila euro dal decreto Aiuti-ter (D.L. n. 144/2022, convertito nella Legge n. 175/2022). Il decreto interministeriale firmato il 7 dicembre scorso dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone e dal Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti è stato registrato dalla Corte dei Conti: si modifica così l’originaria previsione attuativa del D.M. 19 agosto 2022, pubblicato sulla G.U. n. 224 del 24 settembre, con cui si indicavano come beneficiari esclusivamente i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di partita IVA. La misura aveva come obiettivo il contrasto al caro vita dovuto all’aumento dei costi dell’energia e all’aggravarsi della situazione internazionale.
Disposta dal decreto legge 17 maggio 2022 n. 50 prevedeva l’istituzione di un Fondo, ulteriormente finanziato con decreto legge 9 agosto 2022 n. 115, convertito con modificazioni dalla L. n. 142/2022. Successivamente il beneficio è stato ulteriormente incrementato di altri 150 euro sempre per le medesime categorie, per i redditi più bassi.
Il decreto consentirà di ricevere il bonus a una platea potenziale di ulteriori 30mila lavoratori autonomi e circa 50mila professionisti. Tra cui circa 30mila specializzandi in medicina e chirurgia.