Si attende per oggi, 16 maggio 2022, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Aiuti. Conosceremo, in questo modo, cosa effettivamente prevede il testo in merito al bonus 200 euro per le partite IVA.
Per questa categoria, infatti, il decreto non definisce requisiti, tempi e modalità di erogazione del beneficio. Il tutto, è rimandato ad un futuro provvedimento interministeriale da emanarsi entro i successivi 30 giorni dalla pubblicazione.
Questo potrebbe ritardarne il pagamento rispetto alla altre categorie di beneficiari ammessi. A questo proposito, ricordiamo che, il nuovo bonus 200 euro “una tantum”, secondo le anticipazioni e secondo la versione del testo in circolazione, spetterà a:
- lavoratori dipendenti
- pensionati
- disoccupati, percettori di NASPI e Dis-Coll
- percettori di reddito di cittadinanza
- lavoratori autonomi
- lavoratori stagionali
- colf e badanti.
E’ stabilito un requisito reddituale.
Il bonus 200 euro dipendenti e pensionati
Come anticipato, il testo del decreto in circolazione, quindi, quello non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce il requisito reddituale, i tempi e le modalità di erogazione solo per alcune delle citate categorie di beneficiari.
Per gli altri rimanda ad un futuro provvedimento da emanarsi. Abbiamo pubblicato, sul nostro quotidiano, anche una prima guida bonus 200 euro.
Ad esempio è certo che i 200 euro saranno pagati in busta paga (quasi certamente di luglio) per i lavoratori dipendenti. Così come è certo che per i pensionati, percettori di NASPI e reddito di cittadinanza, sarà pagato (quasi certamente a luglio) direttamente dall’INPS sulle menzionate prestazioni.
Per i citati soggetti, dunque, il bonus 200 euro sarà automatico (senza necessità di presentare domanda).
Tempi più lunghi per le partite IVA
Stessa cosa non sarà per i titolari di partita IVA. Questi, per avere il beneficio dovranno presentare domanda. Il provvedimento attuativo dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto Aiuti in Gazzetta Ufficiale. E dovrà definire altresì il requisito reddituale (che potrebbe anche essere più basso dei 35.000 euro) e le modalità di erogazione.
Ad ogni modo, i tempi tecnici per fare il tutto potrebbero non permettere il pagamento del bonus 200 euro a luglio, creando, in questo modo, una disparità di trattamento rispetto agli altri beneficiari.