Un bonus 200 euro partita IVA per ora ancora sulla carta e non nella pratica. Si aspetta di sapere la data in cui si potrà fare domanda.
Si perché, per questa categoria, l’indennità (una tantum) voluta per contrastare il caro bollette (e non solo) non è pagata in automatico come avvenuto per altre categorie di lavoratori, come ad esempio dipendenti e pensionati.
Per i dipendenti il bonus è stato pagato direttamente dal datore di lavoro sulla busta paga di luglio. Per i pensionati, invece, direttamente dall’INPS (anche qui a luglio).
- colf e badanti
- lavoratori autonomi occasionali
- incaricati alle vendite
- i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
- gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo
- stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo);
- incaricati alle vendite a domicilio.
Tranne per colf e badanti (la cui domanda è in scadenza il 30 settembre 2022) per le altre categoria appena elencate la richiesta del sussidio è da farsi entro il 31 ottobre). La cosa va fatta all’INPS. Possiamo trovare qui il punto su chi deve fare domanda.
Ritornando al bonus 200 euro partita IVA sono previste regole diverse per la presentazione delle domande. Al riguardo è fatta distinzione tra chi è iscritto solo alla cassa previdenziale INPS, chi solo alla cassa previdenziale di appartenenza (ad esempio Cassa Forense per gli avvocati) e chi, invece, è iscritto sia alla cassa di appartenenza sia all’INPS (quindi, doppia cassa previdenziale).
I requisiti per il bonus 200 euro partita IVA
La legge (art. 33 del decreto Aiuti) rimandava l’applicazione del bonus 200 euro partita IVA ad un provvedimento attuativo. Tale provvedimento doveva definire i requisiti e le modalità di domanda. Il documento è stato emanato ma si attende ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto attuativo stabilisce per prima cosa il requisito. Per avere il bonus 200 euro partita IVA è necessario che il reddito assoggettabile ad IRPEF, relativo all’anno d’imposta 2021, non sia superiore a 35.000 euro. Ai fini di questo limite NON sono da considerare:
- i trattamenti di fine rapporto comunque denominati
- il reddito della casa di abitazione
- le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Oltre al requisito reddituale è richiesto anche di:
- non essere titolare di pensione
- non aver già beneficiato del bonus 200 euro come dipendente o pensionato
- essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, alla forma di previdenza obbligatoria.
A chi presentare la domanda
Sono ammessi a chiedere il bonus 200 euro partita IVA, nel rispetto dei requisiti sopra esposti, i lavoratori autonomi, compresi coltivatori diretti, commercianti, artigiani e professionisti iscritti ai relativi ordini (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, ecc.).
Tuttavia, già Confesercenti ha evidenziato che a fronte delle risorse stanziate allo scopo, si riuscirà a soddisfare solo 3 milioni di partite IVA a fronte dei 3,4 milioni che avrebbero i requisiti per fare domanda. Quindi, alcuni (400mila lavoratori) rimarrebbero fuori per mancanza di fondi.
Detto ciò, secondo quanto previsto dal decreto attuativo della misura, la richiesta del beneficio dovrà farsi all’INPS (si aspetta di conoscere il giorno preciso). Chi però è iscritto ad una cassa professionale dovrà fare richiesta a tale cassa.
Esempio
- Consulente con partita IVA iscritto alla gestione separata INPS farà domanda all’INPS
- Avvocato iscritto alla cassa forense, dovrà fare domanda alla cassa forense.
Nel caso, invece, di iscrizione a doppia cassa, il provvedimento, dice che la domanda è da farsi all’INPS. Infatti, questo è quanto si legge:
Nel caso in cui il soggetto interessato sia iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e ad uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza i cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n.
509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, l’istanza dovrà essere presentata esclusivamente all’INPS”.
Quindi, se ad esempio, un soggetto è iscritto sia alla gestione separata INPS che ad altra cassa previdenziale diversa dall’INPS, questi dovrà fare domanda bonus 200 euro partita IVA all’INPS.