Secondo alcune indiscrezioni, starebbe per essere emanato il tanto atteso decreto attuativo con i requisiti di accesso e le modalità di presentazione delle domande relative al bonus 200 euro per le partite Iva. Come sappiamo, il contributo “anti-inflazione” spetta ad un’ampissima platea di potenziali beneficiari:
- lavoratori dipendenti e autonomi;
- percettori di reddito di cittadinanza;
- disoccupati
- pensionati
- lavoratori domestici e stagionali.
Per le partite iva, ad ogni modo, le modalità di accesso al bonus 200 euro non saranno automatiche; anche l’importo potrebbe essere leggermente differente.
Bonus 200 euro a favore degli autonomi. Ecco perché rischia di non arrivare in tempo
Qualche settimana fa, l’INPS, con la circolare n. 73 del 24 luglio 2022, ha pubblicato il calendario di pagamento del bonus 200 euro. In linea generale, lo stesso sarà pagato nel mese di luglio, ma non per tutti.
Secondo alcuni esperti, gli autonomi potrebbero ricevere il bonus 200 euro anche dopo il mese di ottobre. Il problema è che manca ancora il relativo decreto attuativo; il quale, fra gli altri, dovrebbe indicare anche l’esatto importo del contributo.
Lo stesso, infatti, potrebbe essere inferiore rispetto ai 200 euro che percepiranno gli altri soggetti come i lavoratori dipendenti ecc.
In particolare, l’articolo 33 del decreto aiuti prevede l’istituzione di un fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti, con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro per l’anno 2022. Il contributo dovrà essere distribuito tra tutti i richiedenti entro tale limite di spesa.
Ovviamente il bonus spetta una sola volta e a condizione che non si superi il limite reddituale di 35 mila euro.
Il secondo comma del medesimo articolo prevede che tale contributo potrà essere erogato soltanto dopo l’emanazione di un futuro decreto attuativo. Con tale decreto dovranno essere definiti i criteri e le modalità di fruizione del contributo stesso, nonché la quota spettante a ciascun soggetto.