Coloro che intendono presentare domanda all’INPS per ricevere il bonus 200 euro, devono attestare in fase di presentazione della stessa, di avere un reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro. A tal fine bisogna verificare correttamente se si rispetta o meno tale soglia di reddito e bisogna farlo con attenzione. Infatti, tramite opportuni controllo incrociati, l’INPS verificherà se effettivamente il reddito dichiarato dal contribuente al Fisco corrisponderà a quello indicato nella domanda presentata per il bonus 200 euro.
Con la circolare n° 103 pubblicata nei giorni scorsi, l’INPS si è soffermata proprio sulla verifica del reddito.
Il provvedimento attuativo dispone che il reddito vada verificato al netto: dei trattamenti di fine rapporto comunque denominati, del reddito della casa di abitazione e delle competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Possono essere dedotti anche i contributi previdenziali pagati dal titolare della partita iva durante l’anno?
Vediamo quali sono state le indicazioni dell’INPS in merito.
Bonus 200 euro partite iva
I titolari di partita iva hanno diritto ad un bonus di 200 euro. Il bonus è stato introdotto con l’art.33 del DL 50/2022, decreto Aiuti. Le regole ai fini del riconoscimento del bonus, sono state invece fissate con apposito provvedimento attuativo pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta Ufficiale. In attesa del provvedimento attuativo, il bonus è stato innalzato per alcuni da 200 euro a 350 euro. Ciò è avvenuto con il DL 144/2020, decreto Aiuti-ter.
Ha diritto al bonus 200 euro o al bonus 350 rispettivamente:
- chi ha un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021;
- chi reddito complessivo non superiore a 20.000 euro sempre nel periodo d’imposta 2021.
Difatti, con reddito complessivo fino a 20.000 euro si avrà diritto al bonus 350 euro partite iva.
Nel complesso, in fase di presentazione della domanda, viene richiesto al titolare di partita iva di attestare quanto segue:
- di essere lavoratore autonomo/libero professionista;
- di non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
- di non essere percettore delle indennità una tantum di cui agli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti;
- di non avere percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 35.000 euro;
- di non avere percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 20.000 euro (attestazione alternativa alla precedente, in tale caso si ha diritto al bonus 350 euro);
- ecc.
La verifica dei requisiti reddituali
Proprio sulla verifica della soglia reddituale di accesso al bonus 200 euro/350 euro, l’INPS ha chiarito quanto segue:
il valore reddituale da considerare ai fini del riconoscimento dei benefici in oggetto è quello del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale (rigo RN 2).
Si precisa, inoltre, che nell’ambito dei contributi previdenziali effettivamente versati, non devono essere computate le somme riconosciute dall’INPS a titolo di esonero contributivo partite iva.
Si fa riferimento all’esonero contributivo di cui alla Legge n° 178/2020, Legge di bilancio 2021.