A luglio, i pensionati e i dipendenti (pubblici e privati) avranno il bonus 200 euro. Si tratta dell’indennità “una tantum” (quindi, una sola volta) voluta dal legislatore per mitigare (almeno per un mese) il caro prezzi con cui le famiglie italiane fanno i conti.
Dunque, un contributo a sostegno di queste (e altre categorie di soggetti). I lavoratori dipendenti lo riceveranno in busta paga, mentre i pensionati sul cedolino pensione. Ciò significa avere rispettivamente uno stipendio di luglio 2022 e pensione di luglio 2022 maggiorati rispetto al mese precedente.
Quale gli effetti di questo aumento sulla cessione del quinto pensione e stipendio?
La cessione del quinto pensione e stipendio
La cessione del quinto pensione e stipendio è lo strumento attraverso cui il pensionato o il lavoratore possono chiedere prestiti ad istituti di credito e finanziari.
La rata del prestito è trattenuta direttamente sulla pensione o busta paga e non può essere superiore ad un quinto dell’importo mensile della pensione o stipendio stessi.
Esempio
Per una pensione mensile di 1.500 euro, la rate del prestito legata alla cessione del quinto non può superare 1/5 di 1.500 euro, ossia 300 euro.
Aspetti fiscali (e NON) del bonus 200 euro
Per espressa previsione di legge (art. 31 e 32 decreto Aiuti) è stabilito che il bonus 200 euro NON è:
- cedibile
- sequestrabile
- pignorabile.
Inoltre non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.
Gli effetti del bonus sulla cessione del quinto
Tutto quanto sopra detto significa che il bonus 200 euro non contribuisce ad aumentare la base per la cessione del quinto.
Esempio
Si consideri un pensionato con pensione mensile di 1.400 euro. Questi a luglio avrà il bonus 200 euro. Quindi, la pensione di luglio sarà 1.600 euro. Il pensionato a luglio vuole una cessione del quinto. L’importo massimo della rata del prestito potrà essere 1/5 di 1.400 euro e non 1/5 di 1.600 euro.
Per completezza, ricordiamo che per la cessione quinto pensione:
- la durata del contratto di prestito non può superare i 10 anni
- è obbligatoria la stipula di contratto assicurativo a copertura del rischio di premorienza del pensionato che chiede il prestito.
- non possono, in ogni caso, formare oggetto della cessione del quinto, le seguenti prestazioni:
- pensioni e assegni sociali
- invalidità civili
- assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità
- assegni di sostegno al reddito e quelli al nucleo familiare
- pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione
- prestazioni di esodo.