Il bonus 200 euro pensionati può essere oggetto di rinuncia. In parole povere, il pensionato può rifiutare l’indennità una tantum. Lo dice l’INPS in un recente chiarimento, spiegando anche come fare e perché rinunciare.
In prima battuta ricordiamo che, il bonus 200 euro pensionati è disciplinato dall’art. 32 del decreto Aiuti. Sarà pagato sulla rata di pensione del mese di luglio 2022. Spetta purché il pensionato stesso abbia, congiuntamente
- residenza in Italia
- un reddito 2021 non superiore a 35.000 euro
- una pensione con decorrenza entro il 30 giugno 2022.
La verifica del requisito reddituale
Come detto sarà pagato sulla rata della pensione di luglio.
Tali verifiche saranno fatte considerando il cumulo dei redditi risultanti da:
- Certificazioni Uniche 2022 emesse dall’Istituto;
- flussi UniEmens;
- rapporti di collaborazione soggetti all’iscrizione in Gestione separata.
- A questi si aggiungono:
- i redditi dichiarati dai pensionati per l’anno 2021 noti all’Istituto ai fini delle verifiche del diritto e della misura delle prestazioni collegate al reddito in godimento;
- gli assegni straordinari del credito, credito cooperativo e Poste italiane soggetti a tassazione separata (aventi categoria: 027, 028, 127, 128), è stato considerato l’importo lordo da assoggettare a tassazione separata derivante dai trattamenti stessi.
La rinuncia al bonus 200 euro pensionati
Nella Circolare n. 73 del 24 giugno 2022, l’Istituto spiega anche che è possibile rinunciare al bonus 200 pensionati. Ciò può verificarsi nel caso in cui il pensionato medesimo sia consapevole di non avere uno o più dei requisiti.
Ad esempio, questi è consapevole che il reddito 2021 sia superiore a 35.000 euro e che, quindi, l’INPS, una volta eseguite le verifiche, revocherà il beneficio.
La rinuncia al bonus 200 euro pensionati può essere fatta mediante specifica richiesta da inoltrare in via telematica.