Ci siamo quasi. Manca soltanto un ultimo step prima che il bonus 200 euro venga pagato anche ai professionisti.
A differenza dei lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza (per i quali il contributo è stato erogato automaticamente) gli autonomi sono obbligati a presentare un’istanza per il riconoscimento del beneficio in argomento.
Le istruzioni e i termini di presentazione delle domande sono state rese note soltanto da poco, con la pubblicazione del relativo decreto attuativo del ministero del Lavoro.
Bonus 200 euro autonomi, c’è un limite di spesa totale
Come ormai sappiamo, il decreto aiuti ha previsto un bonus bonus 200 euro una tantum. Si tratta di una misura pensata per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa dell’impennata dei prezzi che si sta verificando in questo periodo. Il contributo, nella maggior parte dei casi, è già stato erogato a luglio. restano ancora da pagare i lavoratori autonomi, per i quali si attendeva soltanto la pubblicazione del decreto attuativo.
L’articolo 33 del decreto aiuti, in particolare, ha istituito un fondo per i lavoratori autonomi e i professionisti, con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro per l’anno 2022 (poi aumentata a 600 milioni con il decreto aiuti bis), che costituisce il relativo limite di spesa. Tale dotazione è destinata a finanziare il riconoscimento dell’indennità una tantum ai:
- lavoratori autonomi;
- professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS);
- altri professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Il bonus spetta una sola volta e a condizione che non si superi il limite reddituale di 35 mila euro. Ma quando sarà pagato?
Per i professionisti sarà click day
Il decreto attuativo del ministero del Lavoro ha finalmente fornito le istruzioni per l’accesso al contributo in argomento.
Ricordiamo che le risorse sono limitate e che quindi qualcuno potrebbe rimanere escluso dall’erogazione del contributo. Di questi 600 milioni di euro, soltanto 95,6 milioni sono destinati ai professionisti ordinistici. Vi terremo informati sugli sviluppi di questa vicenda.