Il decreto Aiuti è diventato legge. Quindi, il bonus 200 euro “una tantum” non è più a rischio nonostante la crisi di Governo.
Gli unici ad essere preoccupati sono i lavoratori autonomi con partita IVA. Per loro, l’art. 33 del decreto Aiuti, stanzia un fondo da 500 milioni di euro. Allo stesso tempo rimanda le modalità attuative ad apposito ad altro decreto che, però, non ancora è emanato. La crisi di governo potrebbe rischiare di far finire nel dimenticatoio il provvedimento.
Bonus 200 euro, chi fa domanda e chi no
Ricordiamo chi sono gli aventi diritto al bonus 200 euro una tantum:
- lavoratori dipendenti (non devono afre domanda e lo ricevono sulla retribuzione di luglio)
- pensionati (lo ricevono direttamente dall’INPS a luglio)
percettori reddito cittadinanza (lo ricevono direttamente dall’INPS a luglio sulla carta Rdc) - percettori di NASPI e atre prestazioni INPS (lo ricevono a ottobre direttamente dall’INPS senza domanda).
Devono, invece, fare domanda all’INPS entro il 31 ottobre 2022 (e riceveranno il pagamento ad ottobre):
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
- gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo
- gli autonomi occasionali (senza partita IVA)
- stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo);
- incaricati alle vendite a domicilio.
La richiesta bonus 200 euro colf e badanti, invece, scade il 30 settembre 2022.
I numeri
Sul sito istituzione di Confcommercio, in apposita nota, sono pubblicati alcuni numeri in merito ai percettori del bonus 200 euro. Queste le cifre di chi lo avrà:
- 13,7 milioni di lavoratori dipendenti
- 13,7 milioni di pensionati
- 750mila lavoratori domestici
- 1,1 milione di disoccupati
- 270mila co.co.co
- 300mila tra lavoratori stagionali, dello spettacolo o intermittenti
- 900mila percettori del reddito di cittadinanza.