Il decreto Aiuti bis allarga il fronte degli aiuti, rafforzando alcuni settori assistenziali e introducendone di nuovi. Senza togliere, tuttavia, quella sensazione di incompletezza che ha accompagnato praticamente ogni misura varata fin dall’inizio dell’emergenza. Eppure, a voler scandagliare l’ultimo provvedimento, le misure messe in atto sono effettivamente tante. E anche i rafforzamenti di cui si diceva, visto che persino la platea dei beneficiari del Bonus 200 euro è stata allargata. Senza contare l’aggiunta di 100 milioni per il bonus inflazione per gli autonomi.
Bonus 200 euro, come cambia con l’Aiuti bis
Per quanto riguarda il Bonus 200 euro, ad esempio, l’estensione ha riguardato 40 mila lavoratori con rapporto di lavoro posto in essere a partire dal mese di luglio 2022. I quali, fin qui, non avevano beneficiato dell’indennità in quanto coperti da contribuzione figurativa integrale da parte dell’Inps. Per quanto riguarda i pagamenti, l’indennità verrà versata automaticamente nell’ambito della retribuzione di ottobre 2022. A patto che il lavoratore inoltri apposita dichiarazione attestante il mancato beneficio dell’indennità e di essere stato destinatario della copertura di contribuzione figurativa. In questo modo, anche alcuni pensionati (circa 50 mila), dottorandi e assegnisti di ricerca riusciranno a ottenere il bonus, a condizione di contratti attivi già alla data di entrata in vigore del provvedimento. Altra condizione essenziale, l’iscrizione alla gestione separata. Il che allarga ulteriormente il ventaglio dei beneficiari, accorpando i colpiti dalla pandemia e dalla crisi energetica, oltre a 148 mila collaboratori sportivi.
Interviene la decontribuzione
Discorso simile, quindi, per quel che riguarda l’erogazione del bonus anti-inflazione per tutti gli autonomi. Al Fondo per l’indennità una tantum vengono aggiunti 100 milioni di euro, rafforzando quindi quanto già disposto dal precedente decreto Aiuti. In questo modo, il bacino di risorse sale a 600 milioni per il 2022. E il Bonus si estende agli iscritti alle gestioni previdenziali Inps e ai professionisti che figurano come iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e/o assistenza. Al momento, sono 3 milioni le Partite Iva interessati, con redditi fino a 35 mila euro. La maggior parte dei quali commercianti (quasi 1 milione) e artigiani (859 mila). L’istanza per l’ottenimento dell’indennità dovrà essere presentata agli enti di previdenza presso cui si è iscritti in forma obbligatoria, secondo lo schema previsto dai singoli enti previdenziali. Occhio anche alla decontribuzione, che diventerà più corposa sul periodo tra luglio e dicembre. Il cuneo contributivo aggiuntivo subisce l’attesa sforbiciata dell’1,2%, destinata a tutti i lavoratori con retribuzione imponibile fino a 35 mila euro con esenzione dello 0,8% già ottenuta dall’1 gennaio.