“Gli uomini non cercano più di governare con la spada, ma trovano nel denaro un’arma altrettanto affilata e più efficace; e non avendo perso nulla della vecchia bramosia di potere, cercano di stabilire sui loro simili il dispotismo dei dollari“, affermava James Gordon Bennett. I soldi, d’altronde, pur non essendo garanzia di felicità si rivelano essere un mezzo particolarmente potente negli ambiti più disparati.
Questo perché ogni bene o servizio di nostro interesse, per essere acquistato, richiede una contropartita di carattere economico.
Bonus 200 euro e bonus 150 euro una tantum: requisiti reddituali
In realtà il bonus 350 euro di cui trattiamo è dato dalla somma di due misure, ovvero il bonus 200 e 150 euro una tantum. Entrando nei dettagli si ricorda che il bonus 200 euro una tantum, introdotto con il Decreto Aiuti, è destinato ai liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza private e alla Gestione Separata dell’Inps che nel corso del 2021 hanno ottenuto un reddito complessivo pari a massimo 35 mila euro.
Il bonus da 150 euro, introdotto con il Decreto Aiuti–ter, invece, è rivolto ai liberi professionisti che nel 2021 hanno ottenuto un reddito pari a massimo 20 mila euro. Ma non solo, è fondamentale che alla data del 18 maggio 2022 i professionisti risultassero già iscritti all’ente, con partita IVA attiva e attività lavorativa già avviata entro la data in questione.
Bonus 350 euro anche a chi non ha partita Iva: chi ne ha diritto
Ebbene, nel corso delle ultime settimane sono state introdotte delle interessanti novità. Anche coloro che non sono titolari di partita Iva, infatti, potranno beneficiare dei bonus da 150 euro e da 200 euro una tantum.
“Esteso a lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA l’accesso all’indennità una tantum di 200 euro prevista dal cosiddetto Decreto Aiuti, incrementata di altri 150 euro per i redditi sotto i 20 mila euro dal decreto Aiuti – ter (D.L. n. 144/2022, convertito nella Legge n. 175/2022). Il decreto interministeriale firmato il 7 dicembre scorso dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone e dal Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti è stato registrato dalla Corte dei Conti: si modifica così l’originaria previsione attuativa del D.M. 19 agosto 2022, pubblicato sulla G.U. n. 224 del 24 settembre, con cui si indicavano come beneficiari esclusivamente i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di partita IVA”.