Bonus 350 euro partite iva. La lunga attesa è ripagata, ecco per chi cresce il bonus 200 euro

Nel decreto Aiuti-ter, il bonus 200 euro per le partite iva sale a 350 euro, l'aumento non vale per tutti
2 anni fa
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Di certo la lunga attesa per richiedere il bonus 200 euro per i titolari di partita iva è ripagata. Infatti, nel decreto Aiuti-ter, approvato dal Governo la scorsa settimana il bonus viene innalzato a 350 euro.  In qualche modo, il Governo ha cercato di recuperare rispetto alle critiche subite dai titolari di partita iva. Infatti, imprese e professionisti rientrano anch’essi tra i beneficiari del bonus 200 euro di cui al DL 50/2022, decreto Aiuti. Tuttavia, i titolari di partita iva a oggi non hanno ricevuto il bonus né hanno potuto richiederlo.

Infatti, il provvedimento che avrebbe dovuto fissare le modalità di presentazione delle domande, è stato approvato solo di recente ma non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Stando alle ultime notizie il bonus potrà essere richiesto a partire dal 26 settembre.

Con molta probabilità, la procedura per richiedere l’indennità partirà già con gli aggiornamenti del decreto Aiuti-ter. Dunque, per chi rispetta i requisiti reddituali del decreto appena citato, il bonus accreditato sul conto del richiedente sarà di 350 euro e non più di 200 euro.

Il bonus 200 euro per le partite iva. Si attende la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale

L’art.33 del dL 50/2022, decreto Aiuti ha istituito un fondo per il sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori autonomi. Il fondo è destinato all’erogazione del bonus 200 euro per le partite iva.

In base alle regole attuative del bonus 200 euro partite iva, fissate con decreto del Mistero del lavoro, che però non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale (al momento della stesura del pezzo, questa è la situazione) rientrano tra i beneficiari del bonus:

  • i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, nonché i professionisti iscritti alle casse private che, nel periodo d’imposta 2021,
  • hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

Tali soggetti devono risultare iscritti alla cassa previdenziale di riferimento già alla data del 18 maggio, giorno di entrata in vigore del decreto Aiuti.

Inoltre, è necessario che la partita iva sia attiva e l’attività lavorativa avviata e che sia stato effettuato almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione previdenziale per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.

Qui trovi le regole per chi è iscritto a più casse di previdenza.

Quando e per chi il bonus sale a 350 euro?

Con il decreto Aiuti-ter, il bonus 200 euro viene innalzato a 350 euro.

Questo quanto prevede il nuovo decreto:

L’indennità una tantum prevista dal decreto di cui all’articolo 33 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 convertito, con modificazioni, con la legge 15 luglio 2022, n. 91 è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro e conseguentemente il limite di spesa di cui al comma 1 dello stesso articolo 33 è incrementato di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022.

Dunque, al momento della richiesta del bonus 200 euro, chi ha un reddito 2021 non superiore a 20.000 euro, riceverà un accredito di 350 euro, ecco perchè da alcuni giorni si parla di bonus 350 euro.

La novità entrerà in vigore dopo la pubblicazione del decreto Aiuti-ter in Gazzetta Ufficiale.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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