Il boom di domande per il bonus da 600 euro ha mandato in tilt il sito web dell’Inps. Il 1 aprile autonomi e professionisti si sono precipitati in massa a fare domanda e dopo pochi minuti il sistema è andato in sovraccarico bloccandosi.
A contribuire alla corsa all’incentivo stanziato dal governo per circa 5 milioni di aventi diritto sono state anche le fuorvianti notizie (fake news) circolate nei giorni scorsi che avrebbero assegnato il bonus da 600 euro agli aventi diritto privilegiando l’ordine cronologico di presentazione della domanda.
Nuovo accesso al sito Inps scaglionato
A complicare la giornata che ha costretto l’Inps a sospendere le funzionalità del sito internet ci si sarebbero messi anche gli hackers con attacchi informatici. “Purtroppo negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diversi attacchi da parte di hacker che hanno creato diverse disfunzioni – ha dichiarato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico -. Stamattina questi attacchi sono proseguiti e hanno causato disfunzioni ulteriori, tanto è che abbiamo chiuso il sito al pubblico“. Lo afferma Tridico, replicando al Tg1 alle critiche per le difficoltà di accesso al sito per la domanda di erogazione del bonus da 600 euro. “Riapriremo il sito con una modalità diversa: la mattina, dalle ore 8 alle ore 16, a patronati e consulenti, dalle ore 16 in poi anche ai cittadini“ – spiega Tridico -. Il presidente dell’Inps ha aggiunto che “di queste disfunzioni e di questi attacchi abbiamo informato nei giorni scorsi i ministeri vigilanti, ma anche la Polizia postale e i servizi segreti con i quali siamo continuamente in contatto“.
Aiuti per partite Iva e professionisti
Il boom di domande nella giornata del 1 aprile è dovuto sicuramente all’enorme platea di riferimento: il bonus 600 euro è rivolto infatti a tutti coloro che dichiarano fino a 35 mila euro di reddito esentasse o a chi dichiara un reddito tra 35 mila e 50 mila euro che dimostra di aver subito cali di attività di almeno il 33% nei primi 3 mesi del 2020.
Anche commercialisti abilitati per bonus 600 euro
Il Consiglio nazionale dei commercialisti esprime soddisfazione per la decisione dell’Inps di abilitare anche gli iscritti alla categoria alla richiesta dell’indennità una tantum di 600 euro per alcune categorie di lavoratori autonomi, liberi professionisti, collaboratori coordinati e continuativi e lavoratori subordinati, introdotta dal decreto “Cura Italia” per far fronte all’emergenza economica dovuta alla diffusione del Coronovirus. “Avevamo chiesto di essere abilitati al servizio subito dopo la pubblicazione del “Cura Italia” perché convinti che la nostra professionalità potesse rivelarsi un contributo determinante alla buona riuscita di un’operazione che oggi ha dato ampia dimostrazione della sua complessità“, commenta il Consigliere nazionale della categoria Roberto Cunsolo delegato all’area lavoro. “Purtroppo – prosegue Cunsolo – questa ragionevole decisione arriva solo dopo una giornata molto difficile per gli utenti del sito dell’Inps. Ci auguriamo che ora le cose possano andare meglio, anche se restiamo convinti che l’invio massivo delle richieste, al momento non previsto, agevolerebbe significativamente la procedura, riducendo di molto il numero di accessi al sito“.