Per chi non ha ancora ricevuto il bonus da 600 euro potrebbe profilarsi la necessità di ripresentare la richiesta. L’Inps si appresta infatti a respingere almeno 300 mila domande presentate perché errate.
Non si tratta di un inadempienza dell’Istituto – fa sapere il direttore generale Gabriella Di Michele – i cui funzionari peraltro hanno lavorato anche nei giorni di Pasqua per assicurare i soldi ai beneficiari, ma di errori tecnici e di inserimento dati al momento della presentazione della domanda.
Inps, saranno respinte più di 300 mila domande
Vuoi per la fretta di fare prima, vuoi per la poca dimestichezza con le procedure internet (la richiesta per il bonus da 600 euro può essere presentata solo per via telematica), migliaia di persone sono ancora in attesa di ricevere i soldi dall’Inps.
Come presentare richiesta di riesame
Niente di grave, però. Tutti coloro che si vedranno respingere la domanda per dati errati potranno ripresentarla prestando attenzione e verificando la correttezza delle informazioni inserite. Non bisogna dimenticare che l’Inps già dispone di molte informazioni dei beneficiari nei propri archivi e se i dati che si dichiarano non dovessero combaciare si presenteranno ancora problemi tecnici.
Come presentare domanda di bonus 600 euro
Per chi non avesse presentato ancora la domanda per il bonus da 600 euro a inizio marzo, c’è ancora tempo. Come rassicura il direttore generale Di Michele, c’è ancora capienza per soddisfare eventuali richieste rimaste fuori: “non è vero, come hanno scritto alcuni organi di stampa, che all’Inps non ci sono più soldi per pagare i bonus”. Inutili allarmismi sono stati diffusi per spaventare la gente in u periodo estremamente delicato per il Paese. Premesso che le richieste dovranno essere inoltrate esclusivamente online attraverso il sito web dell’Inps dopo essersi autenticati con PIN semplificato, i beneficiari sono:
- i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo, iscritti alla Gestione separata dell’Inps;
- i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’Inps;
- i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dei commercianti, artigiani e coltivatori diretti dell’Inps;
- i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti balneari
- gli operai del settore agricolo con almeno 50 giornate di lavoro nel 2019;
- i lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri nel 2019;
- i titolari di rapporti di co.co.co iscritti alla gestione separata dell’Inps.