Abbiamo già visto che Conte nell’ultima conferenza stampa ha fatto riferimento anche al bonus 600 euro, che diventeranno 700 o 800, per i mesi di aprile e maggio. Il premier, scusandosi per i ritardi registrati sul sito Inps nel giorno del debutto della misura, ha anticipato che per le prossime mensilità l’iter sarebbe stato notevolmente snellito per rendere le cose più semplici e ridurre i tempi di attesa per i pagamenti. Senza necessità di fare nuova domanda per chi ha già usufruito del primo accredito del bonus 600 euro di marzo.
In altre parole non tutti coloro che hanno incassato il bonus 600 euro avranno in automatico diritto al nuovo importo previsto per aprile e maggio. Le strade più papabili sembrano essere due: la più classica (adottata già per altre forme di sussidi) ovvero il tetto di reddito massimo (probabilmente fissato a 35.000 euro il tetto reddituale per l’anno fiscale 2018); la seconda invece prevede una lista di codici ATECO che identificano le attività e i settori che, a causa dell’emergenza coronavirus, sono stati costretti ad interrompersi. Questo secondo criterio selettivo servirebbe ad assicurarsi che i beneficiari del bonus 800 euro non siano solamente i lavoratori autonomi più bisognosi ma anche quelli che hanno subito le perdite più consistenti a causa del lockdown dovuto al Coronavirus.
Precisiamo che manca ad oggi la conferma ufficiale da parte dell’Inps sui criteri selettivi che saranno applicati nello specifico. Nuovi aggiornamenti saranno resi noti probabilmente tra domani e dopodomani. Restano fermi i requisiti primari, ossia la titolarità di una
- partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020;
- titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata INPS;
- lavoratori autonomi iscritti alla gestione speciale dell’AGO;
- lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano concluso il rapporto di lavoro in modo involontario nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 ed il 17 marzo 2020 (a patto che non risultino già beneficiari di redditi di lavoro dipendente al 17 marzo 2020).
Il governo sta anche valutando di comprendere tra i beneficiari del bonus 800 euro così rivisto lavoratori domestici, colf e badanti, ad oggi rimasti senza tutele.
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