Assogasliquidi ha presentato una proposta al Governo: offrire incentivi fino a 900 € per convertire auto a metano e di 600 euro per la conversione di auto alimentate a Gpl.
L’obiettivo è, naturalmente, svecchiare il parco circolante italiano, uno dei più vecchi d’Europa. La possibilità di convertire a gas (metano o Gpl) veicoli di categoria Euro 4 o 5 alimentati a benzina o diesel interessa, più o meno, 15,5 milioni di mezzi.
Questa operazione di svecchiamento favorirebbe, oltretutto la riduzione delle emissioni inquinanti nel comparto dei trasporti per la transizione energetica voluta e richiesta dall’UE.
Incentivi fino a 900 € per la conversione di auto a metano e Gpl: obiettivo di Assogasliquidi
La proposta presentata da Assogasliquidi al Governo riguardo agli incentivi fino a 900 euro per la conversione dell’auto a metano e Gpl è mirata. Ha chiesto di inserire tale richiesta nella prossima discussione in Parlamento per l’imminente Legge di Bilancio.
In seguito, la richiesta dovrebbe essere inserita tra le misure che permetteranno di sfruttare le risorse del Recovery fund.
In un momento di emergenza sanitaria senza precedenti e conseguente crisi economica, un intervento del genere potrebbe rivelarsi una soluzione efficace sia per le famiglie sia per la ripresa di attività industriali legate all’indotto delle auto (officine di installazione, costruttori di kit).
Lo scenario prospettato da Assogasliquidi per la conversione di auto a metano e Gpl
Secondo le ipotesi di Assogasliquidi basate sullo storico dei trend relativi alle conversioni a gas, la misura da strutturare in 3 anni potrebbe portare ad una conversione complessiva di almeno 500mila veicoli. Vale a dire 430mila auto in più rispetto al numero che si potrebbe raggiungere con un normale trend.
Grazie a questo intervento per le conversioni a gas, lo Stato incasserebbe circa 134 milioni di euro di IVA. In sostanza, 116 milioni in più rispetto ad un trend che non prevede alcun incentivo.
In più, c’è da considerare l’aumento del gettito d’imposte derivante dai collaudi dei veicoli (diritti alla Motorizzazione, imposta di bollo) per oltre 20 milioni di euro (18 in più rispetto al trend ordinario). Venti milioni netti, considerando l’incremento delle entrate nel bilancio statale grazie alle imposte dirette versate dalle aziende di produzione e installazione di kit di trasformazione.
Tirando le somme: conviene allo Stato?
Da una parte, gli incentivi per la conversione di auto a metano e Gpl in tre anni costerebbero circa 300 milioni di euro. Dall’altra, con i gettiti erariali lo Stato recupererebbe circa 154 milioni.
Tirando le somme, l’esborso netto ammonterebbe a circa 145 milioni di euro.
Tanto costerebbe questo primo passo verso la transizione energetica nel settore trasporti. Ci guadagnerebbe anche l’indotto auto, le aziende della filiera di approvvigionamento e distribuzione del gas, le imprese che installano kit di alimentazione a gas, le officine di trasformazione.
Senza contare l‘impatto ambientale: si prevede una riduzione di circa 90mila tonnellate di CO 2 in 3 anni e di oltre 7,4 tonnellate di ossidi di azoto. Da aggiungere la riduzione annua, negli anni seguenti, di circa 30mila tonnellate di CO 2 e 2,5 tonnellate di ossidi di azoto.