Bonus acqua potabile, arriva la proroga di un anno: importi e utilizzo

Le modalità di utilizzo del bonus acqua potabile sono diverse a seconda della categoria di beneficiari
3 anni fa
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Bonus acqua potabile, ecco gli importi massimi: casi pratici di calcolo

La legge di bilancio 2022, in attesa del voto finale di fiducia della Camera dopo che ha già ottenuto quello del Senato, proroga il bonus acqua potabile introdotto con la manovra del 2021.

Ci riferiamo al credito d’imposta spettante a fronte di spese sostenute, per l’acquisto e per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.

I criteri e le modalità attuative del beneficio sono contenuti nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno 2021.

La proroga

Così come introdotto, il bonus acqua potabile spetta a fronte di spese sostenute nel periodo 1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2022.

Ora la manovra di bilancio 2022 lo proroga anche alle spese sostenute nel 2023. Dunque, a seguito della novità il bonus acqua potabile spetta per spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023.

Restano fermi beneficiari, importo spettante e modalità di utilizzo.

Beneficiari ed importo del bonus acqua potabile

Sono ammessi a godere del bonus acqua potabile le persone fisiche (senza partita IVA) e soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

La spesa deve essere documentata tramite fattura o documento commerciale in cui è indicato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito (vedi anche Quali spese vanno documentate per ottenere il bonus acqua potabile).

Il bonus è pari al 50% della spesa sostenuta e risultante nella comunicazione da inviarsi all’Agenzia delle Entrate (dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo al sostenimento della spesa stessa). Ad ogni modo il beneficio non può essere superiore a:

  • 1.000 euro (per ciascuna unità immobiliare), per le persone fisiche non esercenti attività economica
  • 5.000 euro (per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale) per gli altri soggetti.

Come utilizzare il credito d’imposta

Per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo, l’utilizzo del credito avviene nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo ovvero in compensazione in F24.

Per gli altri soggetti, l’utilizzo è esclusivamente in compensazione in F24.

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Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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