Nel corso del 2024 i dipendenti potranno beneficiare di due nuove possibilità di fringe benefit grazie ai cosiddetti bonus affitto e mutuo.
Come canta Adriano Celentano: “Diffida di chi ti vuole vendere, specie quando dicono: “Non importa se ora non paghi, basta mettere una firma sul mutuo e diventerai un bel padrone del nulla”. Ahi, ahi, lo stress ci consumerà, ma così non va, ci dobbiamo fermar. Soltanto così l’Italia si salverà”.
Le scadenze mensili delle rate del mutuo e dei canoni di affitto destano inevitabilmente preoccupazione.
Bonus affitto e mutuo prima casa per i dipendenti: due nuove possibilità di fringe benefit
Una Manovra da 24 miliardi di euro, quella approvata dal Consiglio dei Ministri, che dovrebbe portare con sé importanti novità. In particolare, come si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:
“In manovra confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2000 euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa)”.
A partire dai buoni pasti, passando per il bonus carburante, fino ad arrivare a borse di studio, smartphone, tablet, prestiti agevolati e bonus bollette, sono tanti i tipi di benefit che le aziende possono offrire ai propri lavoratori. A partire dal prossimo anno, inoltre, stando alla bozza della legge di bilancio, i lavoratori potrebbero beneficiare del fringe benefit anche per l’affitto e gli interessi sui mutui per la prima casa.
Generalmente, si ricorda, la soglia del fringe benefit è fissata a quota 258,23 euro.
Figli, quando sono considerati fiscalmente a carico
Si ricorda che sono considerati fiscalmente a carico i figli con un reddito inferiore a 2.840,51 euro. Per figli con età fino a 24 anni, invece, tale limite è pari a quattro mila euro. Proprio come l’anno in corso, comunque, il fringe benefit figli a carico non sarà obbligatorio. I lavoratori interessati, inoltre, non dovranno presentare alcuna richiesta. Saranno i vari datori di lavoro a decidere se elargire o meno tale misura a favore dei propri dipendenti, erogandola direttamente in busta paga. Ad averne diritto, ricordiamo, sono solamente i dipendenti delle aziende private. Non potranno usufruire di tale opportunità, invece, coloro che operano nel settore pubblico.