Stanno per arrivare i primi soldi del reddito di cittadinanza che, oltre al sussidio base, possono includere, a seconda dei casi, il cd bonus affitto (fino a 280 euro) o la quota del mutuo (fino a 150 euro) come contribuiti per pagare, rispettivamente, il canone di locazione appunto o la rata del mutuo.
Leggi anche:
Quanto spetta per il bonus mutuo in caso di mutuo cointestato?
Chi ha diritto al bonus affitto oltre al reddito di cittadinanza?
Stando ai primi dati il 75% delle domande per il reddito di cittadinanza inviate a marzo è stato accettato e l’importo medio riconosciuto a titolo di reddito di cittadinanza ammonta a 520 euro.
Resta da capire se, per il riconoscimento del bonus in analisi, occorre che l’intestatario del contratto di affitto e delle utenze coincida con il richiedente del reddito di cittadinanza, oppure vale il nucleo familiare. Supponiamo, ad esempio, che a fare richiesta per il sussidio sia la moglie ma che affitto e bollette siano intestati al marito. L’interpretazione più corretta, in questo caso, sembrerebbe quella di prendere in considerazione l’ISEE del nucleo della famiglia e non del singolo. In altre parole se all’interno della famiglia ci sono più soggetti (ad esempio i coniugi) con gli stessi requisiti, è indifferente chi fa la domanda, indipendentemente da chi è intestatario di utenze e affitto.
Restano ovviamente da valutare tutti gli altri requisiti previsti per il reddito di cittadinanza e i paletti che ne limitano la domanda.
Va chiarito, invece, che il titolare della carta del reddito di cittadinanza sarà colui che richiede il sussidio. In questo senso potrebbe essere utile che sia lo stesso al quale è intestato il contratto di locazione. Ma questo comunque non è un obbligo di legge piuttosto una praticità nell’uso della carta caricata con il RdC.