Ecco il bonus antiplastica. Con un contributo fino ben a 5 mila euro per gli esercenti. Ed in particolare per chi rinuncia alla confezione puntando sulla vendita di prodotti sfusi. Si tratta, nello specifico, di un contributo che, erogato a fondo perduto, mira alla sostenibilità ambientale. Attraverso una minore produzione di rifiuti.
In forza proprio alla vendita del prodotto sfusi senza il classico packaging. Dopo una lunga attesa, per il bonus antiplastica è finalmente arrivato dopo quasi due anni l’apposito decreto di attuazione.
Ecco il bonus antiplastica. Fino a 5 mila euro per chi rinuncia alla confezione
Il bonus antiplastica, in particolare, mira a sostenere l’attività di vendita di prodotti alimentari. E di detergenti sfusi da parte delle piccole botteghe di vicinato. Ma in realtà al contributo, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, può accedere pure la media e la grande distribuzione commerciale. Quella che, all’interno dei punti vendita, predispone delle aree apposite. E finalizzate proprio alla vendita di prodotti sfusi, quelli cosiddetti alla spina quando si tratta di detersivi.
Per l’accesso al bonus antiplastica la vendita di prodotti sfusi dovrà avvenire per un periodo pari ad almeno 3 anni. Altrimenti per il contributo scatterà la revoca. Inoltre, l’esercente per la vendita avrà la possibilità di applicare il meccanismo della cauzione. Ma non potrà vendere i prodotti utilizzando i contenitori monouso.
Contributi a fondo perduto anti-packaging fino all’esaurimento dei fondi stanziati
Il decreto di attuazione per il bonus antiplastica è arrivato dal ministero. Quello per la Transizione ecologica. In accordo con quanto è stato riportato da IlSole24Ore.com. A firma del ministro Roberto Cingolani. E con la controfirma del ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Fino ad esaurimento dei fondi stanziati, il bonus antiplastica sarà riconosciuto in ordine di presentazione delle domande.