Senza dubbio è una delle misure di welfare per le famiglie con figli più utilizzata oggi. Parliamo dell’assegno che l’INPS dà alle famiglie per la frequenza dell’asilo nido dei figli. Infatti, c’è un contributo che l’Inps destinava a queste famiglie che va richiesto dagli interessati è che è commisurato all’ISEE del nucleo familiare. Il bonus asilo nido infatti è ancora attivo ed è sopravvissuto all’assegno unico che ha sostituito tutte le altre misure di sostegno alla genitorialità.
Il meccanismo di erogazione del bonus prevede che ogni qualvolta si versa la retta all’asilo in questione, gli interessati devono mandare all’INPS la copia del bonifico di pagamento oppure la ricevuta che l’asilo rilascia ogni volta che si paga il corrispettivo.
“Gentile redazione, sono la madre di una bambina che frequenta l’asilo e va dalle suore. Per questi servizi pago 150 euro al mese e già l’anno scorso ho goduto del bonus asilo nido da parte dell’INPS. Quest’anno ho ripetuto la domanda e quindi ho diritto al bonus fino a dicembre. Ciò che mi dà noia e che vorrei evitare, è di disturbare, ogni qualvolta pago la retta all’asilo, il mio patronato. Lo scorso anno ho fatto sempre così, cioè ogni volta che pagavo la retta portavo la ricevuta al mio Patronato che provvedeva a inserirla. Una mia amica fa tutto da sola con lo SPID. Io adesso ho attivato le mie credenziali e funzionano. Infatti mi sono già collegata al sito dell’INPS. Solo che non so da dove cominciare.”
Bonus asilo nido, come fare ogni mese per recuperare il rimborso dall’INPS
Il bonus asilo nido si può richiedere anche da soli, senza l’ausilio di un CAF, un professionista o un Patronato.
Il primo passo naturalmente è la presentazione della domanda dove l’interessata deve inserire oltre ai propri dati anagrafici anche quelli del minore e quelli dell’asilo nido presso cui la figlia ha in corso la frequenza. Una volta presentata la domanda ed una volta accolta la famiglia riceve mensilmente dall’INPS il corrispettivo pagato all’asilo, sotto forma di rimborso.
La documentazione da allegare
“Il bonus consiste in un contributo di sostegno al reddito del valore massimo di mille euro con il quale è possibile pagare le rette per la frequenza di asili nido pubblici, privati autorizzati e le forme di assistenza domiciliare”, questo è quello che spiega l’INPS sul suo portale. Naturalmente il rimborso scatta dopo il pagamento della retta. E se questo non è anticipato per tutto il periodo di frequenza, e non lo è mai, occorre provvedere ogni mese o a periodi prestabiliti.
La domanda in genere è prodotta chiedendo il bonus per tutti i mesi di frequenza del bambino all’asilo. Ogni mese viene indicato singolarmente nella sezione pagamenti della stessa area dove si presenta domanda. Cliccando su ogni mese, si può allegare il file della ricevuta dell’asilo o della ricevuta di pagamento effettuata tramite strumenti tracciabili.
Il bonus asilo nido, gli importi
Come dicevamo, ogni mese o accumulando alcuni mesi di pagamento e poi collegandosi, l’interessato deve allegare le ricevute che devono indicare il nome dell’asilo, la partita Iva dello stesso, il nome di chi effettua il pagamento, il suo codice fiscale e poi il nome del bambino e il codice fiscale di quest’ultimo.
Ricordiamo che per ottenerlo serve l’ISEE minorenni, e se questo è al di sotto di 25.000 euro, il bonus spettante è pari a 3.000 euro all’anno, ovvero l’importo massimo mensile da poter recuperare è 272,73 euro (salvo l’ultimo mese che è pari a 272,70). Per ISEE più alti di 25.000 euro ma al di sotto di 40.000 euro, l’importo massimo è pari a 2.500 euro annui per 11 mesi, e scende a 1.500 euro con rimborso massimo mensile di 136,37 euro per ISEE superiori a 40.000 euro.
Per evitare di incorrere in versamenti inferiori a quelli spettanti consigliamo sempre di verificare la correttezza dell’ISEE per ricevere l’assegno unico.