Il bonus assunzioni è finalmente diventato realtà. Le imprese e i professionisti che assumono potranno scaricare dal reddito prodotto un costo per lavoro maggiorato. Infatti è prevista una maxi deduzione del 120%.
Alla base però deve essere rispettata una condizione ossia nel 2024 ci deve essere un incremento occupazionale.
Nei fatti, il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, al termine del periodo 2024 deve essere superiore al numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nel 2023.
Verificata tale condizione, l’azienda potrà scaricare il costo del personale al 120%.
Vediamo nello specifico quali sono le categorie di lavoratori che se assunti a tempo indeterminato permettono all’impresa di risparmiare sul costo del lavoro.
Il bonus assunzioni
Il bonus assunzioni, ex art.4 del D.Lgs n°216/2023, si sostanzia in una maxi deduzione del costo del lavoro.
In particolare, il costo del lavoro è maggiorato del 20% o del 30% a seconda della tipologia di lavoratori assunti.
Per individuare il costo da maggiorare al 20% o al 30% si deve prendere a riferimento il valore più basso tra:
- il costo effettivamente riferibile al personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, risultante dal conto economico;
- l’incremento del costo complessivo del personale rispetto a quello relativo all’esercizio in corso al 31 dicembre 2023.
Il costo del personale così individuato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento. In tal modo la maxi-deduzione andrà a ridurre il reddito d’impresa o di professione soggetto a tassazione.
Serve un incremento occupazionale
In base a quanto detto in premessa per prendere il bonus assunzioni, il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, al termine del periodo 2024 deve essere superiore al numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nel 2023.
Infatti, come da relazione illustrativa sul decreto bonus assunzioni:
In sostanza, quindi, il beneficio spetta solo se, al termine del periodo d’imposta agevolato, l’incremento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato è accompagnato dall’incremento del numero complessivo dei lavoratori dipendenti. In caso contrario, l’incremento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato non consentirà di fruire del beneficio (è il caso in cui si verifica, ad esempio, ciò che l’articolo 1 definisce come “decremento occupazionale complessivo” in virtù del quale si è ridotta la base occupazionale complessiva nel periodo d’imposta agevolato rispetto alla media degli occupati del periodo precedente).
Dunque, con il bonus assunzioni è più facile farsi assumere.
Bonus assunzioni. Sconto maggiorato se si assumono questi lavoratori
Ci sono alcune categorie di lavori che permettono all’azienda di avere un bonus assunzioni maggiorato. Facciamo riferimento ai lavoratori di cui all’allegato 1 del D.Lgs n°216/2023. E’ il decreto che ha introdotto la riforma dell’Irpef.
In particolare, il bonus ossia la maxideduzione sul costo del personale neo assunto sale dal 120% al 130% se l’assunzione riguarda categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela:
- persone con disabilità;
- persone svantaggiate ai sensi dell’articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381,
- gli ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari,
- i soggetti in trattamento psichiatrico,
- i tossicodipendenti,
- gli alcolisti,
- i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare,
- le persone detenute o internate negli istituti penitenziari,
- i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno ai sensi dell’articolo 21 della legge 26 luglio 1975, n. 354 e successive modificazioni.
Ulteriori lavoratori con maxi deduzione al 130%
Ancora rientrano tra i lavoratori meritevoli di tutela:
- le donne di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di diciotto anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea e nelle aree di cui all’articolo 2, numero 4), lettera f), del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione;
- donne vittime di violenza, inserite nei percorsi di protezione debitamente certificati dai centri antiviolenza da cui sia derivata la deformazione o lo sfregio permanente del viso accertato dalle competenti commissioni mediche di verifica;
- giovani ammessi agli incentivi all’occupazione;
- ex percettori del reddito di cittadinanza;
- lavoratori con sede di lavoro situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
Per questi lavoratori, l’azienda potrà contare su una maxi deduzione del costo del lavoro pari al 130%.
Riassumendo…
- Il bonus assunzioni è finalmente diventato operativo;
- possono ottenerlo le aziende che assumono nuovi lavoratori a tempo indeterminato;
- alla base ci deve essere un incremento occupazionale 2024 rispetto al 2023;
- se si assumono lavoratori “svantaggiati” il costo del lavoro potrà essere dedotto dal reddito dell’azienda al 130% anziché al 120%.