Bonus assunzioni al via. Anche per quest’anno ci saranno incentivi contributivi per chi assume e stabilizza giovani lavoratori. Lo prevede la legge numero 205 del 2017 (legge di bilancio) con la quale era stata introdotta due anni fa l’agevolazione.
Il progetto incentivante al lavoro è orientato a favorire le assunzioni e le stabilizzazioni di giovani lavoratori di età non superiore a 35 anni fino al 31 dicembre 2020. L’incentivo sarà erogato dall’Inps, previa verifica del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa e verrà riconosciuto ai datori di lavoro che ne faranno richiesta e registreranno i nuovi contratti di lavoro con gli interessati.
Come funzionano gli incentivi
Ma come funziona l’incentivo 2020 per l’assunzione di giovani lavoratori? Lo spiega bene la circolare Inps numero 57 del 28 aprile 2020 con la quale l’Istituto aggiorna le istruzioni sull’esonero contributivo per i datori di lavoro. Innanzitutto il bonus è rivolto esclusivamente ai datori di lavoro privati, ad eccezione degli enti pubblici non economici ed ecclesiastici, quindi restano escluse le amministrazioni pubbliche di ogni genere. Poi, affinché venga riconosciuto l’incentivo 2020 è necessario che si assumano con contratto a tempo indeterminato persone d’età non superiore a 35 anni entro il 2020 (per il 2021 l’età anagrafica scenderà a 30 anni). E’ importante sapere che i nuovi assunti non devono aver avuto un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato con lo stesso datore (salvo stabilizzazione di contratti già in corso). L’obiettivo è quello di favorire l’occupazione stabile dei giovani lavoratori incentivando al contempo il datore di lavoro. Altro requisito fondamentale per chi assume è quello di non aver operato licenziamenti individuali o collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione così agevolata.
Misura dell’incentivo
L’importo dell’incentivo contributivo è pari al 50% dei contributi da versare per 36 mesi dalla data di assunzione. In altre parole, il datore di lavoro godrà per tre anni di uno sgravio contributivo consistente in capo al lavoratore under 35 che assumerà alle proprie dipendenze con un limite annuale di 3.000 euro.
Casi di esclusione dall’incentivo
Gli sgravi contributivi sono esclusi per tutte le forme contrattuali di lavoro che non prevedono stabilizzazione del lavoratore. Pertanto, nelle ipotesi di assunzione con contratto di lavoro domestico o intermittente e nelle ipotesi di prestazioni di lavoro occasionale o a tempo determinato, l’incentivo non è riconosciuto. L’agevolazione è a disposizione di tutti i datori di lavoro privati anche non imprenditori, mentre è esclusa per la pubblica amministrazione.
Cumulabilità con altri incentivi
Lo sgravio contributivo pari al 50% per gli under 35 è cumulabile anche con le agevolazioni previste per le assunzioni di personale disabile e con l’incentivo all’assunzione di beneficiari del trattamento Naspi pari al 20 per cento dell’indennità che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse stato assunto per la durata residua del trattamento. L’Inps conferma, poi, che la misura può essere cumulata sia con l’incentivo Occupazione Mezzogiorno che con l’incentivo Occupazione NEET applicabili in presenza degli specifici presupposti legittimanti, alle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso dell’anno 2018 e 2019 nel limite di 8.060 euro annui nonché con il nuovo Incentivo IO Lavoro. Per facilitare la verifica del diritto all’incentivo, l’Inps ha messo online una utility che, in base al codice fiscale, sa dire se il soggetto ha avuto o meno rapporti a tempo indeterminato.