Definite le modalità operative per l’accesso al bonus attività fisica (adattata). Ci riferiamo al credito d’imposta previsto con il comma 737 della legge bilancio 2022.
Tale disposizione normativa rimandava il tutto ad un decreto attuativo del MEF. Provvedimento che è arrivato il 5 maggio 2022 (con pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 16 giugno scorso),
Le risorse stanziate al fine sono di 1,5 milioni di euro.
Come avere il bonus attività fisica (adattata)
Il credito d’imposta spetta alle persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate per lo svolgimento di attività fisica adattata.
Per tale si intendono
gli esercizi definiti tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti, destinate a persone che hanno patologie croniche clinicamente controllate e stabilizzate o disabilità fisiche, che li eseguono in gruppo sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, in luoghi e in strutture di natura non sanitaria.
Per avere il bonus attività fisica (adattata) sarà necessario inviare (telematicamente), all’Agenzia delle Entrate, apposita istanza (in cui indicare l’ammontare della spesa sostenuta). Modalità e termini che saranno definiti da un prossimo provvedimento della medesima Amministrazione finanziaria.
Le modalità di utilizzo del credito d’imposta
L’Agenzia delle Entrate, a sua volta, definirà la percentuale di bonus spettante, sulla base del rapporto tra le risorse stanziate (1,5 milioni di euro) e il totale delle spese sostenute da richiedenti che hanno presentato istanza.
Il credito d’imposta non è cumulabile con altri bonus fiscali aventi ad oggetto le stesse spese. Ad esempio, la detrazione per attività sportiva dei ragazzi.
Sarà utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale sono sostenute le spese agevolabili, in diminuzione delle imposte dovute. Quindi, Modello Redditi 2023 (anno d’imposta 2022).
L’eventuale ammontare bonus attività fisica (adattata) non utilizzato potrà essere goduto nelle dichiarazioni redditi relative ai periodi di imposta successivi.
Il potere di controllo resta nella mani dell’Agenzia Entrate. Quest’ultima, laddove accerti l’indebita fruizione del credito d’imposta, procederà al recupero (con applicazione di sanzione ed interessi).