Il tanto atteso bonus auto rischia di saltare. Almeno per il momento. Lo sconto del 40 per cento sull’acquisto di una nuova auto elettrica per chi ha ISEE inferiore a 30 mila euro si è infatti incagliato nei meandri della burocrazia.
In particolare il bonus auto, introdotto con il decreto Sostegni bis, in procinto di diventare legge, incontra ostacoli fiscali. Mancherebbe, nello specifico, ogni riferimento al credito d’imposta per i concessionari. Cosa che farebbe ricadere lo sconto interamente sulle spalle dei produttori di auto.
Bonus auto, per lo sconto un anno di attesa
In poche parole, le case produttrici di auto elettriche dovrebbero anticipare lo sconto, pari al 40% (Iva inclusa), del costo della vettura elettrica. Questo perché il meccanismo del credito d’imposta legato al Isee non è tecnicamente riconoscibile ai concessionari e quindi non è fruibile dagli acquirenti.
Insomma, un bel problema per chi ha aspettato tanto per cambiare l’automobile e passere a un’auto elettrica. Del resto, si sa, un’auto elettrica costa mediamente un terzo in più rispetto a un mezzo tradizionale benzina o diesel. Lo sconto del 40% per chi ha redditi ISEE sotto i 30.000 euro, e per auto che non costino più di 36.600 euro, sarebbe un incentivo interessante.
Ma tant’è, a meno che non venga presentato un emendamento al decreto Sostegni bis in tempi record, tutto è destinato a rimanere uno slogan propagandistico. Eppure, grazie agli incentivi, si è limitato il crollo delle immatricolazioni quest’anno.
Lo sconto non è per tutti
Probabile quindi che tutto sia rinviato a dopo l’estate, forse in autunno o con la prossima legge di bilancio. La norma approvata dal governo resta in piedi e non sarà stralciata in fase di conversione in legge. E gli acquirenti dovranno quindi aspettare ancora diversi mesi.
Punto fermo della norma per fruire del bonus auto resta il reddito ISEE che non deve essere superiore a 30.000 euro.
Secondo il deputato pentastellato Giuseppe Chiazzese, che segue l’evoluzione della vicenda legata al bonus Isee da 30 mila euro, il rischio è che il bonus auto resti un miraggio. Riproporre l’emendamento con i corretti meccanismi per il credito d’imposta ai concessionari presuppone l’attivazione di tutta una trafila burocratica che rischia di incepparsi.