Il Bonus Baby Sitter, previsto dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, consiste in un contributo fino a 100 euro settimanali a favore dei genitori di figli minori di anni 14 che svolgono “didattica a distanza” o in quarantena.
Il Bonus Baby sitter potrà essere utilizzato per l’acquisto di servizi di baby-sitting o per servizi integrativi per l’infanzia.
L’Inps, con una circolare di prossima pubblicazione, comunicherà i dettagli relativi alla presentazione della domanda. In attesa di tale circolare, lo stesso Istituto, con il messaggio del 29 marzo 2021, ha fornito utili chiarimenti in merito alla platea dei potenziali beneficiari del bonus baby sitter.
Bonus Baby sitter, a quanto ammonta?
Il bonus baby sitter, sostanzialmente, consiste in un contributo che può arrivare fino a un massimo di 100 euro settimanali e sarà erogato mediante il “Libretto famiglia”.
Oltre che per i sevizi di baby sitting in senso stretto, tale bonus può essere erogato direttamente al richiedente per la comprovata iscrizione ai:
- centri estivi;
- servizi integrativi per l’infanzia;
- servizi socio-educativi territoriali;
- centri con funzione educativa e ricreativa;
- servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
I beneficiari del Bonus
Come già anticipato in apertura, con il messaggio del 29 marzo 2021, l’INPS ha fornito utili chiarimenti in merito alla platea dei potenziali beneficiari del bonus baby sitter.
Il bonus baby sitter, spiega lo stesso Istituto, può essere riconosciuto unicamente alle seguenti tipologie di lavoratori:
- iscritti alla Gestione separata;
- lavoratori autonomi iscritti all’INPS;
- personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
- lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato: medici (anche di base e ai pediatri di libera scelta anche se non hanno un contratto di lavoro dipendente), infermieri (inclusi ostetrici), tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, operatori sociosanitari (tra cui soccorritori e autisti/urgenza 118).
Infine, “il bonus è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari”.
Ad ogni modo, l’Inps precisa che il beneficio può essere usufruito da un genitore solo se l’altro non accede alle altre tutele previste dal medesimo decreto, oppure non svolge alcuna attività lavorativa o è sospeso dal lavoro.