La Legge di Bilancio 2022 è stata approvata. Come ci si aspettava ormai da tempo, la misura del cosiddetto bonus cashback non è stata confermata. Al suo posto, però, è stato inserito quello che è stato ribattezzato come bonus bancomat, anche se, lo diciamo fini da subito, si tratta di un contributo che spetta solamente ai titolari di partita Iva. Vediamo meglio cos’è e come poterlo richiedere.
Bonus Bancomat, cos’è e a chi spetta
Il bonus bancomat, sostanzialmente, consiste un uno sconto a favore degli esercenti che acquistano o noleggiano nuovi strumenti che permettono il pagamento elettronico.
Il bonus varia in base al fatturato relativo al periodo d’imposta precedente, fino ad un massimo di 160 euro:
- fino a 200 mila euro di fatturato, il bonus è pari al 70%;
- fra i 200 mila euro e 1 milione di fatturato, il bonus è del 40%;
- fra 1 e 5 milioni di euro, il spetta un credito pari al 10%.
Per chi acquista anche la memorizzazione elettronica (scontrino telematico), spetta un ulteriore credito di imposta fino a 320 euro. Anche in questo caso, il bonus varia in base al fatturato dell’anno precedente. In particolare:
- fino a 200 mila, euro il 100%;
- da 200 mila euro a 1 milione di euro, il 70%;
- fra 1 e 5 milioni di euro, il 40%.
Le due agevolazioni sono cumulabili. Dunque, lo sconto totale può arrivare a 480 euro.
Oltre al bonus bancomat, il governo ha anche rinnovato e potenziato un altro bonus già esistente. Stiamo parlando del cosiddetto bonus pos sulle commissioni generate dagli acquisti effettuati tramite pos.
In particolare, è stato modificato l’articolo 22 del decreto-legge n. 124/2019, che ha innalzato l’incentivo dal 30% al 100%.
Come farne richiesta
È possibile utilizzare il bonus bancomat come credito di imposta o rimborso sulle spese effettivamente sostenute e documentate.
Il bonus va inserito in dichiarazione dei redditi, presentando all’agenzia delle entrate le informazioni relative ai pagamenti effettuati per l’acquisto del Pos e memorizzazione elettronica.
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