La produzione di birra artigianale in Italia è in continua crescita. Numerosi nuovi imprenditori, giovani e non, decidono di investire in un prodotto che rende felici milioni di persone, simbolo di gusto, allegria e momenti di amicizia. Ecco, quindi, che arriva il bonus birra artigianale per dare ancora più spinta e sostegno al settore, anch’esso fortemente colpito dalla conseguenze legate all’emergenza Covid-19.
Cos’è il bonus birra artigianale
Il beneficio è previsto con il decreto Sostegni bis (decreto-legge n. 73 del 2021) come convertito in legge.
Il bonus si concretizza in contributo a fondo perduto riconosciuto ai piccoli birrifici produttori di birra artigianale. I beneficio è pari a 0,23 centesimi di euro per litro di birra.
Il calcolo è da farsi sulla birra complessivamente presa in carico rispettivamente, nel registro della birra condizionata ovvero nel registro annuale di magazzino nell’anno 2020, sulla base dei dati riportati nella dichiarazione riepilogativa che è annualmente presentata, dagli stessi micro birrifici, all’Ufficio dogane e monopoli territorialmente competente.
Ciò significa che più birra si produce più soldi arriveranno (per 100.000 litri di birra, ad esempio, il bonus sarà pari a 23.000 euro).
Quando la birra è artigianale
La birra artigianale si discosta da quella “commerciale” nella sua definizione. Non si tratta di birre comuni facilmente trovabili in vendita come quelle commerciali (Beck’s, Heineken, Peroni, ecc.) prodotte da colossi delle bevanda alcolica bionda più ricercata al mondo.
La birra artigianale è quella prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione.
A tal fine si definisce piccolo birrificio quello che:
- è legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio; che utilizza impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio,
- non opera sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri (includendosi in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi).
Bisognerà, comunque, attendere l’apposito provvedimento che disciplinerà le modalità attuative del bonus in commento.
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