Il decreto Ucraina bis è legge. Dopo l’ok del Senato, infatti, è arrivato ieri, 18 maggio 2022, anche quello della Camera. Tra le misure che trovano conferma, con altri accorgimenti, c’è il bonus 200 euro carburante.
Si tratta di un fringe benefit ulteriore che l’impresa (e non solo) può riconoscere ai propri dipendenti. La disposizione è voluta dal legislatore per contrastare gli effetti economici negativi derivanti dall’aumento dei prezzi di benzina e gasolio in genere.
Da precisare che si tratta di una facoltà del datore di lavoro riconoscerlo.
Il bonus 200 euro carburante, chi può darlo ai dipendenti
Secondo la formulazione originaria del decreto Ucraina bis (noto anche come decreto energia), il bonus 200 euro carburante, veniva previsto solo per le aziende del settore privato.
Quindi, solo a queste aziende era data la possibilità di riconoscere questo nuovo beneficio ai propri dipendenti. Ora, invece, con la conversione in legge del decreto, sono previste queste due novità:
- la facoltà di concedere il bonus 200 euro carburante è estesa a tutte le aziende del settore privato (quindi, anche a professionisti e studi professionali). Restano fuori, invece, le aziende pubbliche
- il riconoscimento del beneficio potrà avvenire a qualsiasi titolo (nel testo originario del decreto era previsto solo a titolo gratuito).
Come funziona: l’esenzione fiscale
L’agevolazione fiscale risiede nel fatto che per l’anno 2022, l’importo del valore dei buoni sopra descritti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente stesso.
Si tenga presente, come si evince dal dossier al decreto in esame (art. 2), che il bonus 200 euro carburante è ulteriore rispetto alla soglia attualmente prevista, per la generalità dei fringe benefit, di esenzione dall’IRPEF.