I bonus casa, ed il settore edilizio, continuano a subire colpi bassi. L’ultimo potrebbe arrivare con la manovra di bilancio 2024. Il testo in bozza della finanziaria comincia a circolare e tra le misure spunta un innalzamento della ritenuta d’acconto che colpisce il bonifico parlante utilizzato per pagare le spese dei lavori.
Precisiamo che il testo è in bozza. Quindi, la misura potrebbe trovare conferma o non potrebbe trovare conferma nel testo definitivo della finanziaria che dovrà passare l’esame parlamentare e approdare in Gazzetta Ufficiale.
Quando serve
Chi sostiene spese per lavori edili sulla casa e vuole godere della conseguente detrazione fiscale, deve pagare tali spese con il c.d. bonifico parlante. Si tratta di quella tipologia di bonifico da cui devono evincersi:
- la causale di versamento riconducibile al tipo di detrazione di cui si deve godere
- i dati fiscali del beneficiario del bonus
- i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore).
Ad oggi sono soggetti a bonifico parlante, i seguenti bonus casa:
- superbonus
- bonus ristrutturazione 50%
- ecobonus ordinario
- sismabonus ordinario
- colonnine ricarica
- bonus barriere architettoniche 75%.
Non occorre, invece, per bonus mobili e bonus verde. In tali casi il pagamento può avvenire anche con bonifico ordinario o altro strumento tracciabile. Basta che NON sia in contanti (o con assegno per il bonus mobili).
Bonifico parlante, dal 2024 con ritenuta d’acconto 11%
Il bonifico parlante è anche soggetto ad una ritenuta a titolo di acconto. Tale ritenuta è operata dalla banca o posta, a seconda di dove si esegue il pagamento.
Quindi, il beneficiario del bonifico stesso (impresa/fornitore) riceve l’importo già decurtato di detta ritenuta d’acconto. Una ritenuta che oggi è pari all’8%.
Ed è proprio su questa percentuale che il testo in bozza della manovra 2024 interviene, innalzandola di 3 punti percentuali. Se, dunque, la cosa sarà confermata, dal 2024 il bonifico parlante sarà soggetto a ritenuta d’acconto nella misura dell’11% e non più dell’8%.
Riassumendo…
- chi fa lavori sulla casa e vuole avere il relativo bonus edilizio deve pagare le spese con bonifico parlante, ossia quello da cui risultano:
- causale di versamento riconducibile al tipo di detrazione di cui si deve godere
- dati fiscali del beneficiario del bonus
- i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore)
- non serve questo tipo di bonifico solo per il bonus mobili e bonus verde
- il bonifico parlante è soggetto, oggi, a ritenuta d’acconto dell’8%
- la legge di bilancio 2024, nel testo in bozza che sta circolando, prevede una misura che innalza all’11% detta ritenuta d’acconto.