Le imprese edili che, a fronte dei lavori eseguiti, fino a poco fa praticavano lo sconto in fattura per poi cedere il credito a Poste Italiane, devono fare i conti con una brutta notizia. Poste, almeno per il momento, non accetta più questo tipo di cessione. E’ quanto si apprende da sito istituzionale dell’istituto stesso nella parte dell’informativa dedicata alla cessione crediti.
Cessione crediti, le nuove regole di Poste
Ricordiamo che, al fine di adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia di cessione crediti, Poste Italiane aveva temporaneamente sospeso la relativa piattaforma per caricare nuove pratiche.
La procedura è stata nuovamente sbloccata a partire dal 7 marzo 2022. Tuttavia, Poste restringe notevolmente il campo operativo. L’istituto, con riferimento alle richieste di cessione crediti bonus casa ricevute dopo il 1° febbraio 2022, valuta esclusivamente quelle provenienti da chi sostiene effettivamente la spesa da cui deriva il credito stesso.
In altri termini, accetterà solo le prime cessioni. Ciò anche laddove si tratti di credito proveniente da sconto in fattura.
Un esempio di bonus facciate 60% con sconto in fattura
Si consideri, quindi, ad esempio, un soggetto (committente) sostiene oggi spese per lavori ammessi al bonus facciate 60% e l’impresa gli ammette lo sconto in fattura, quest’ultima poi non potrà cedere il credito a Poste.
Cosa diversa, invece, laddove sia lo stesso committente a voler cedere il credito. In questa ipotesi:
- se il committente è correntista di Poste può proporre la cessione a Poste stesse (quest’ultima, come detto valuta solo questo tipo di cessione)
- oppure il committente potrebbe cedere il credito all’impresa. Tuttavia, l’impresa poi non potrà a sua volta cederlo a Poste (la quale, come evidenziato, non accetta, almeno per ora, cessioni diverse dalla prima).
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