“Stare in casa significa poter assaporare il piacere di sapere che fuori c’è un paesaggio meraviglioso e, quando vuoi, apri la porta o la finestra e lo guardi. Deve esserci lo sforzo del gesto. Il desiderio va centellinato, perché sia più profondo”, afferma Roberto Peregalli. La casa, d’altronde, è il punto di riferimento per ognuno di noi.
È il luogo in cui ci sentiamo sempre noi stessi, dove ricarichiamo le energie, pronti ad affrontare i vari impegni della vita quotidiana e le relazioni con il mondo esterno.
A tal fine si deve sborsare del denaro di cui non sempre si dispone. In tale ambito giunge in aiuto il governo che mette a disposizione tutta una serie di agevolazioni come il bonus prima casa. Proprio soffermandosi su tali opportunità è bene non trascurare alcun elemento e vedere se e in quali casi conviene di più la comunione oppure la separazione dei beni. Ecco le ultime in merito.
Bonus under 36, le agevolazioni per i giovani che vogliono acquistare casa
Grazie alla Legge di bilancio 2023 il Governo ha confermato il bonus prima casa a favore dei giovani che non hanno ancora compiuto l’età di 36 anni. Quest’ultimi, a patto di avere un Isee inferiore a 40 mila euro, hanno la possibilità di accedere a diverse agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
Tra queste si annoverano l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale. In caso di immobile soggetto a Iva, inoltre, si ha diritto al riconoscimento di un credito d’imposta di importo pari all’Iva corrisposta al venditore. Lo Stato, inoltre, ricopre il ruolo da garante per chi stipula il mutuo, nella misura dell’80% del valore della prima casa.
Bonus casa, è più conveniente la comunione o separazione dei beni? I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Se una coppia decide di comprare casa avvalendosi del bonus giovani under 36, è opportuno che valuti se convenga più la separazione o la comunione dei beni. Ebbene, a fornire chiarimenti in merito ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate attraverso l’interpello numero 400/2022 in cui viene sottolineato che:
“se si usufruisce dell’agevolazione prima casa prima del matrimonio e il coniuge richiede la suddetta agevolazione su un immobile in comunione legale solo per la propria quota non può essere richiesta dall’altro coniuge una nuova agevolazione anche se si permuta l’immobile di esclusiva proprietà”.
Quindi se uno dei componenti di una coppia desideri acquistare casa beneficiando del bonus under 36, pertanto, potrebbe risultare più vantaggiosa la separazione dei beni. Questo perché nel caso in cui si opti per la comunione dei beni, l’altro partner non avrebbe più la possibilità di accedere a tale agevolazione.