Il 31 dicembre 2022 non segna solo la fine di un altro anno, ma potrebbe segnare anche la fine di alcuni bonus casa. Ci riferiamo alle detrazioni fiscali che il legislatore riconosce a fronte di spese sostenute per interventi edilizi fatti sulla casa.
Se il nuovo governo che si sta per formare, con alla guida Giorgia Meloni, non interverrà con qualche proroga, alcuni di questi sgravi fiscali non avranno più vita.
Questo significa che chi è intenzionato a fare determinati tipi di lavori sulla casa potrebbe essere costretto ad affrettarsi o a rinunciarci non potendo più contare su questi benefici.
Vediamo, quali sono quelli che, senza proroga, non ci saranno più dal 2023.
Bonus facciata
Se non si interviene, è in scadenza con le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, il bonus facciata. Ossia la detrazione fiscale riconosciuta a fronte di oneri sostenuti per il rifacimento della facciata esterna degli edifici situati in zona A e B del comune oppure in zone a queste dichiarate equipollenti.
Per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021, lo sgravio fiscale era nella misura del 90% (quindi, su una spesa di 10.000 euro, la detrazione calcolata è 9.000 euro). Per quelle, invece, sostenute nel 2022 la detrazione è scesa al 60% (dunque, su una spesa di 10.000 euro, ora il beneficio fiscale è di 6.000 euro). Non sono previsti limiti massimi di spesa.
Resta ferma la possibilità di optare, in luogo della detrazione fiscale (che si gode in 10 quote annuali di pari importo), per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Se il bonus facciata non sarà prorogato, si potrà ripiegare, per gli stessi lavori, sul bonus ristrutturazione (detrazione 50%) che è in vita fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.
Bonus casa in scadenza, c’è anche quello delle barriere architettoniche
La legge di bilancio 2022 ha introdotto un bonus casa 75% per lavori finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche.
La detrazione è da godere in 5 quote annuali di pari importo, con possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Lo sgravio può applicarsi su un importo complessivo non superiore a:
- 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari (villette) o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
- 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
- 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Anche in tal caso se questo bonus casa non sarà prorogato, sarà possibile godere, per questi tipi di interventi, del bonus ristrutturazione in scadenza nel 2024.
Ancora poco per il 110 villette unifamiliari
C’è poi il bonus 110 villette unifamiliari. Questo bonus casa è già finito con le spese sostenute entro il 30 giugno 2022. Tuttavia, il superbonus su queste villette è ammesso ancora per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 a condizione che entro il 30 settembre 2022 siano stati realizzati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Più lunga, invece, la scadenza del bonus 110 villette bifamiliari.
Sono, invece, con scadenza più lunga (fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024), oltre che il bonus ristrutturazione 50%, anche i seguenti altri bonus casa:
- ristrutturazioni edilizie (detrazione 50%)
- riqualificazione energetica (c.d. ecobonus)
- mobili e grandi elettrodomestici (detrazione 50%)
- sisma (detrazione 75% ecc.)
- verde (detrazione 36%).
L’auspicio è quello che il governo Meloni intervenga con qualche misura strutturale su questi benefici fiscali, in modo da dare certezza ai proprietari e permettere loro di programmare lavori con una certa serenità.