Nell’affrontare lavori edilizi in Italia occorre saper navigare il labirinto dei permessi comunali. Ciò è essenziale per aggirare ostacoli legali ed evitare eventuali stop ai cantieri da parte delle autorità competenti a vigilare. Inoltre, l’esistenza del permesso a fare quei lavori, nella maggior parte dei casi, è anche requisito indispensabile per poi avere i bonus casa a fronte delle spese sostenute. Ci riferiamo ad esempio al bonus ristrutturazione 50%, superbonus, ecc.
In generale è il tecnico stesso che segue il progetto, e a cui ci si affida, a conoscere quale titolo abilitativo serve in funzione degli interventi da fare.
Questa articolo, dunque, vuole porsi come guida indispensabile per coloro che si avventurano nel mondo dei bonus edilizi, fornendo una panoramica sulle autorizzazioni necessarie.
Lavori sulla casa, quelli in edilizia libera
I titoli e gli atti che legittimano gli interventi edilizi sono indicati nel decreto legislativo n. 222/2016.
C’è in primis, l’attività in edilizia “totalmente” libera. Lo dice la parola stessa. Sono quei lavori che si possono fare senza la necessità di dover chiedere alcun permesso all’amministrazione. Rientrano in questa categoria, quelli di manutenzione ordinaria, come ad esempio:
- interventi di messa a norma degli edifici e degli impianti tecnologici;
- lavori finalizzati a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- opere finalizzate alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
- interventi finalizzati al conseguimento di risparmi energetici;
- lavori finalizzati alla prevenzione degli infortuni domestici.
A ogni modo, l’elenco completo dei lavori in edilizia libera è indicato al glossario allegato al DM 2 marzo 2018.
Bonus casa, quando servono CILA e permesso a costruire
Le cose diventano più complicate quando ci si trova al di fuori dell’ambito dell’edilizia “totalmente” libera.
Stiamo parlando di interventi che vanno al di là dei miglioramenti superficiali e che richiedono un’approvazione da parte del comune. In questo scenario, ottenere i permessi giusti diventa fondamentale al fine anche di godere dei bonus casa.
Ecco, dunque, che entrano in gioco, ad esempio, gli interventi “in attività libera”. Questi, si differenziano da quelli in edilizia totalmente libera, in quanto realizzabili solo a seguito di presentazione al comune della CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata). Vi rientrano, l’installazione di una canna fumaria, la costruzione di una piscina esterna, e così via.
A questi si aggiungono, i lavori per i quali è necessario il c.d. “permesso a costruire”. Si tratta, ad esempio, di lavori finalizzati alla nuova costruzione di una casa o di lavori di ristrutturazione c.d. pesanti, ossia interventi che poi portano ad un ambiente in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportano modifiche alla volumetria complessiva dell’edificio.
Infine, ci sono l’attività edilizia soggetta a “super SCIA” (alternativa al permesso di costruire) e l’attività edilizia soggetta a “SCIA” in cui rientrano tutti i restanti interventi non rientranti in una delle altre categorie (ad esempio, la realizzazione di nuove scale interne e/o esterne, che non comportino aumento di superficie complessiva dell’edificio).
Riassumendo…
- i lavori edilizi sulla casa possono richiedere o meno la necessità di chiedere permessi o titoli abilitativi
- tali titoli e permessi possono essere indispensabili anche al fine di avere i bonus casa
- esistono, attualmente:
- lavori in edilizia “totalmente” libera
- lavori in attività libera
- interventi soggetti a permesso a costruire
- lavori soggetti a CILA, SCIA oppure super SCIA alternativa al permesso a costruire