La legge di bilancio 2025 ha rivoluzionato il campo dei bonus edilizi. Su tutti bonus ristrutturazione e l’ecobonus ordinario, limitando la detrazione 50% sulle spese 2025 ma solo se trattasi di lavori sull’abitazione principale. Per lavori su seconde case lo sgravio scende al 36%. Per spese del 2026 e 2027 l detrazione scende al 36% per interventi su abitazione principale e al 30% per quelli su seconde case. Dalle spese del 2028 l’ecobonus sparirebbe mentre per il bonus ristrutturazione si scenderà al 30% senza più distinzione tra abitazione principale e seconda casa.
Nonostante le modifiche ciò che non cambiano sono i requisiti per avere i bonus edilizi.
Tra questi resta fermo il pagamento delle spese. Un pagamento che deve continuare a farsi per il tramite del c.d. “bonifico parlante”.
Il bonifico parlante: strumento essenziale per i bonus edilizi
Il bonifico parlante rappresenta un elemento cruciale nel panorama degli incentivi fiscali italiani dedicati al settore edilizio. Questo metodo di pagamento si distingue per la sua funzione specifica: garantire la tracciabilità delle spese sostenute e assicurare il rispetto delle normative necessarie per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali.
Strumento indispensabile per diverse detrazioni, il bonifico parlante è richiesto per beneficiare di incentivi come il superbonus, il bonus ristrutturazione, l’ecobonus, il sismabonus, il bonus per l’installazione di colonnine di ricarica e il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche con detrazione al 75%.
Caratteristiche del bonifico parlante
La peculiarità del bonifico parlante risiede nella sua capacità di fornire all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni necessarie per verificare l’idoneità delle spese sostenute. A differenza di altre modalità di pagamento, questo strumento richiede l’inserimento di tre elementi essenziali:
- la causale del versamento, che deve contenere il riferimento normativo relativo al bonus edilizio per cui si richiede la detrazione;
- il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione;
- i dati fiscali dell’impresa o del fornitore che riceve il pagamento.
Questi requisiti lo differenziano dai pagamenti tracciabili comuni, che, pur essendo ammessi per altri incentivi, non offrono lo stesso livello di dettaglio richiesto per le agevolazioni legate agli interventi edilizi.
Ad esempio, per il bonus mobili ed elettrodomestici, il bonifico parlante non è obbligatorio, anche se resta imprescindibile l’utilizzo di strumenti tracciabili.
Dal 2024 è aumentata la ritenuta d’acconto
Una delle novità introdotte per il bonifico parlante risale alla Legge di Bilancio 2024 e riguarda la variazione della ritenuta d’acconto applicata ai bonifici parlanti. Dal 1° marzo 2024, l’aliquota è passata dall’8% all’11%.
Questo cambiamento non ha inciso direttamente sui contribuenti che effettuano il pagamento, ma ha avuto un impatto significativo su imprese e fornitori, i quali si vedranno accreditare un importo netto inferiore rispetto al passato. L’aumento della ritenuta d’acconto rappresenta una misura che incide sui flussi finanziari delle aziende, riducendo la liquidità immediatamente disponibile. Nonostante ciò, il meccanismo delle detrazioni fiscali rimane invariato, continuando a rappresentare un’opportunità vantaggiosa per chi effettua interventi edilizi agevolati.
Gestione degli errori nel bonifico parlante per i bonus edilizi
Nonostante la complessità del bonifico parlante, esistono margini di correzione in caso di errori nella compilazione. Rimangono validi i chiarimenti forniti dall’Agenzia Entrate nella circolare sui bonus edilizi (Circolare n. 17/E del 2023).
Se si sbaglia la causale inserendo un riferimento normativo errato (ad esempio si indica la causale riferita all’ecobonus invece che al bonus ristrutturazione), l’agevolazione di cui si intende godere non viene compromessa e non è necessario ripetere il pagamento. Tuttavia, qualora l’errore incida sulla corretta applicazione della ritenuta d’acconto, il contribuente è tenuto a effettuare un nuovo bonifico per non rischiare di perdere il beneficio fiscale.
In situazioni in cui non sia possibile ripetere il pagamento, la normativa offre una soluzione alternativa: il contribuente può richiedere una dichiarazione sostitutiva da parte dell’impresa o del fornitore. Questo documento attesta la corretta imputazione delle somme ai fini fiscali, garantendo comunque la validità dell’agevolazione richiesta.
Riassumendo
- Strumento essenziale: il bonifico parlante resta fondamentale per accedere ai principali bonus edilizi.
- Requisiti obbligatori: deve includere causale normativa, codice fiscale del beneficiario e dati fiscali del fornitore.
- Tracciabilità garantita: permette all’Agenzia delle Entrate di verificare la correttezza delle spese sostenute.
- Ritenuta d’acconto aumentata: dal 1° marzo 2024, l’aliquota è passata dall’8% all’11%.
- Gestione errori: alcuni possono essere corretti senza ripetere il pagamento, altri richiedono un nuovo bonifico.
- Alternativa disponibile: se impossibile ripetere il bonifico, si può utilizzare una dichiarazione sostitutiva del fornitore.