Il taglio alle detrazioni IRPEF 2025 introdotto dalla Legge n°207/2024, Legge di Bilancio 2025 per i contribuenti con redditi più alti non risparmia neppure i bonus edilizi.
La nuova norma, infatti, fa riferimento a tutti gli oneri e alle spese ammesse in detrazione, estendendo di fatto la riduzione anche ai benefici legati agli interventi sulla casa.
Nelle ultime settimane, però, i vari addetti ai lavori, professionisti, giornalisti, ecc. stanno incappando in un equivoco frequente: si tende a confondere il concetto di “spesa massima detraibile” con quello di “detrazione massima”. Due nozioni distinte che incidono in modo diverso sulle singole voci di spesa.
In questo approfondimento cercheremo di fare chiarezza su come funziona il taglio alle detrazioni IRPEF 2025, focalizzandoci sui bonus edilizi e spiegando la differenza fra i due concetti citati.
Tenendo conto che a breve dovrebbe uscire una circolare dell’Agenzia delle entrate sulle novità della Manovra che meglio chiarirà la portata applicativa della nuova norma: ovvero se il taglio riguarda la spesa ammessa in detrazione (spesa detraiible) o la detrazione massima; detrazione massima che a ogni modo sarebbe comunque intaccata dal limite alla spesa detraibile.
Le novità per le detrazioni Irpef 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una rimodulazione delle detrazioni IRPEF per i contribuenti con redditi più elevati.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere più progressivo il sistema fiscale, limitando la possibilità di godere di sconti d’imposta a chi si trova nelle fasce reddituali più alte.
Nell’ambito di questa revisione generale, rientrano nel taglio alle detrazioni anche i bonus edilizi. Ossia tutte quelle agevolazioni concesse per interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica o adeguamenti antisismici.
La scelta di coinvolgere anche i bonus sulla casa è motivata dal fatto che si tratta comunque di detrazioni IRPEF, quindi soggette alla stessa regola generale sulle riduzioni legate al reddito.
In altre parole, chi supera una certa soglia reddituale vedrà ridursi o azzerarsi il beneficio fiscale legato al sostenimento di spese detraibili.
A partire dal 2025, per i contribuenti con redditi complessivi superiori a 75.000 euro, viene introdotto un tetto massimo alle spese detraibili.
In particolare:
- 14.000 euro di spese detraibili per redditi oltre 75.000 euro;
- 8.000 euro di spese detraibili per redditi oltre 100.000 euro.
Questi importi devono essere moltiplicati per specifici coefficienti, determinati in base al numero di figli a carico nel nucleo familiare: 0,50: nessun figlio a carico; 0,70: un figlio a carico; 0,85: due figli a carico;
1,00: più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità accertata.
Ad esempio, un contribuente con un reddito di 76.000 euro e un figlio a carico potrà detrarre spese fino a 9.800 euro (14.000 € x 0,70).
Bonus edilizi e nuovi limiti alle detrazioni Irpef. Differenza tra spesa massima detraibile e detrazione massima
Prima di distinguere i due concetti, è necessario riprendere quello che dice la nuova norma: ossia il nuovo articolo 16-ter del DPR 917/86, TUIR.
Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali il presente testo unico o altre disposizioni normative prevedono una detrazione dall’imposta lorda, considerati complessivamente, sono ammessi in detrazione fino all’ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato ai sensi del comma 2 in corrispondenza del reddito complessivo del contribuente per il coefficiente indicato nel comma 3 in corrispondenza del numero di figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati, presenti nel nucleo familiare del contribuente, che si trovano nelle condizioni previste nell’articolo 12, comma 2, del presente testo unico.
Dunque la norma sembra prevedere un limite massimo di oneri e spese ammesse in detrazione (14.000 euro/8.000 euro come visto sopra). Non una detrazione massima. Cosa bene diversa.
Anche perchè se la detrazione spettante ad un contribuente con un reddito di 75.000 sarebbe pari a 14.000 euro all’anno ci sarebbe poco da lamentarsi.
Da qui, il passaggio che ha creato più confusione tra i professionisti riguarda la distinzione tra “spesa massima detraibile” e “detrazione massima”.
Spesso questi due concetti vengono erroneamente sovrapposti, ma in realtà:
- spesa massima detraibile: è il limite di costo ammissibile su cui si può calcolare la detrazione. Per un intervento di ristrutturazione edilizia, ad esempio, il tetto è di 96.000 euro: ciò significa che, se il contribuente spende di più, la quota eccedente non dà diritto ad alcun beneficio fiscale.
- detrazione massima: indica l’ammontare effettivo della detrazione che il contribuente può sottrarre all’IRPEF dovuta. Nel caso di una detrazione del 50% su un massimale di 96.000 euro, la detrazione massima è 48.000 euro (ovvero la metà di 96.000, ripartita poi nelle rate previste dalla norma).
Dunque si tratta di concetti ben separati tra loro.
Un esempio per capire la differenza
La Legge di bilancio prevede per i titolari di redditi oltre 75.000 euro un taglio al totale degli oneri e delle spese ammesse complessivamente in detrazione: spesa massima complessiva detraibile.
Facciamo un esempio, ipotizziamo che nel 2025 il contribuente con un reddito di 76.000 euro abbia sostenuto spese per ristrutturazione pari a 50.000 euro; spese universitarie per 10.000, spese scolastiche pari a 5.000.
Il conteggio ai fini della verifica del limite di spesa detraibile nel periodo d’imposta 2025 che nel caso specifico non potrà essere superiore a a 9.800 euro (14.000 € x 0,70-vedi 1° pr) sarà così effettuato:
- 5.000 euro di spese di ristrutturazione ossia 1° rata di spesa detraibile(50.000/10-rileva la quota di spesa annuale);
- 10.000 euro di spese universitarie statali;
- 5.000 euro di spese scolastiche.
Il contribuente supera il limite massimo di spesa detraibile: non potrà andare oltre le 9.800 euro di spesa massima detraibile.
Questo a parere di chi scrive.
Se invece la norma intendesse far riferimento alla detrazione massima, il contribuente in questione potrebbe detrarre tutte le suddette spese nei limiti previsti dalla rispettive discipline di riferimento.
A ogni modo, a breve dovrebbe uscire una circolare dell’Agenzia delle entrate sulle novità della Manovra che meglio chiarirà la portata applicativa della norma in parola: ovvero se il taglio riguarda la spesa ammessa in detrazione (spesa detraiible) o la detrazione massima. Quest’ultima sarebbe comunque intaccata dal taglio seppur con un impatto differente a seconda delle indicazioni date dal Fisco.
Riassumendo.
- Taglio IRPEF anche per i bonus edilizi: la Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024) penalizza i contribuenti con redditi elevati, introducendo limiti alle spese detraibili per tutti i tipi di detrazione, inclusi i bonus sulla casa.
- Nuovi limiti di spesa detraibile: per chi supera i 75.000 euro di reddito, il tetto annuale è di 14.000 euro, ridotti a 8.000 euro oltre i 100.000 euro, con coefficienti che variano in base al numero di figli a carico.
- Confusione tra spesa massima detraibile e detrazione massima: il punto critico è la distinzione tra il limite di spesa su cui calcolare la detrazione (spesa massima detraibile) e l’ammontare effettivo di imposta risparmiata (detrazione massima).
- Circolare in arrivo: l’Agenzia delle Entrate sta per chiarire se il taglio riguardi specificamente la spesa ammessa in detrazione o la detrazione massima. In ogni caso, i contribuenti con reddito oltre i 75.000 euro vedranno ridotto il vantaggio fiscale.