Le spese relative agli interventi di riqualificazione energetica, e di ristrutturazione in genere, che generano i c.d. bonus edilizi (bonus ristrutturazione, ecobonus ordinario, superbonus, ecc.) sono spesso oggetto di discussione, soprattutto quando si tratta di stabilire il periodo d’imposta a cui devono essere imputate.
Questo è particolarmente rilevante quando i pagamenti vengono effettuati tramite bonifico bancario, una modalità che può presentare alcune complessità dal punto di vista fiscale.
L’Agenzia Entrate è ritornata sulla questione risolvendo un interpello del caso.
La domanda cruciale dell’interpello è: queste spese devono essere imputate al periodo d’imposta 2023 o 2024? LA risposta è di fondamentale importanza in quanto determinerà poi la corretta indicazione della prima delle 10 quote di detrazione in cui è ripartito il bonus edilizio. Quindi, se riportare la prima delle 10 quote nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023 ) oppure nella Dichiarazione redditi 2025 (anno d’imposta 2024).
Bonus edilizi: la questione del bonifico a cavallo di anno
La risposta alla domanda, dunque, che trova fondamento nel principio di cassa, è determinante per una corretta gestione fiscale.
Il principio di cassa, che regola la determinazione temporale delle spese per le persone fisiche e alcune categorie di contribuenti, stabilisce che una spesa si considera sostenuta nel momento in cui avviene il pagamento. Nel contesto dei bonifici bancari, l’Agenzia Entrate ribadisce che questo momento coincide con l’ordine di pagamento dato alla banca, indipendentemente dal fatto che l’addebito sul conto corrente avvenga successivamente.
Ricordiamo che nel campo dei bonus edilizi, il pagamento delle spese deve risultare dal c.d. bonifico parlante.
Nel caso di cui in premessa, dunque, l’Agenzie Entrate nella nuova risposta sui bonifici nei bonus edilizi (Risposta n. 137/2024) evidenzia che gli ordini di pagamento sono stati dati il 30 dicembre 2023, data in cui il saldo disponibile è stato ridotto e i bonifici sono stati considerati irrevocabili. Nonostante le date successive di esecuzione e valuta, la spesa deve essere imputata al periodo d’imposta 2023. Conseguenza è che la prima delle 10 quote di detrazione del bonus edilizio deve essere indicata nella Dichiarazione Redditi 2024 (anno d’imposta 2023).
Bonus edilizi: implicazioni pratiche del bonifico
Questa conclusione ha importanti implicazioni pratiche. Per i contribuenti, è essenziale comprendere che la data rilevante per l’imputazione delle spese è quella in cui l’ordine di pagamento è effettivamente disposto. E non quella in cui il denaro è materialmente addebitato sul conto. Questa distinzione può fare la differenza nel calcolo delle detrazioni e deduzioni fiscali e nella pianificazione finanziaria di fine anno.
Il tempismo è cruciale. Programmare i pagamenti entro l’anno solare può influenzare significativamente l’ammontare delle spese detraibili. Nel caso in esame, se il pagamento fosse stato disposto il 2 gennaio 2024, la spesa sarebbe stata imputata al nuovo anno fiscale, influenzando così il carico fiscale del contribuente per entrambi gli anni coinvolti.
Per una corretta pianificazione fiscale, è sempre consigliabile effettuare i pagamenti con largo anticipo rispetto alla fine dell’anno. Questo assicura che le spese siano registrate nel periodo d’imposta desiderato, evitando sorprese indesiderate.
Riassumendo…
- le spese ammesse ai bonus edilizi per le persone fisiche sono imputate secondo il principio di cassa
- la data rilevante è quella dell’ordine di pagamento, non dell’addebito
- pianificare i pagamenti entro l’anno solare ottimizza le deduzioni fiscali
- effettuare pagamenti anticipati evita sorprese fiscali indesiderate
- il principio di cassa è sancito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).