Bonus edilizi, se fattura e bonifico non coincidono

Come comportarsi quando, nel campo dei bonus edilizi, la fattura di spesa e l’ordinante del bonifico parlante non coincidono?
10 mesi fa
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bonus edilizi
Foto © Licenza Creative Commons

Il mondo dei bonus edilizi, soprattutto negli ultimi anni, è stato come una lavatrice sempre in centrifuga. Sempre a girare, sempre a mescolare, fino a pulire. Tra bonus che vanno e bonus che vengono. Tra bonus modificati e bonus confermati, i contribuenti (e gli addetti ai lavori) si trovano, lo possiamo dire a voce alta, in mezzo al mare senza più sapere che pesci prendere.

Ho sostituito le finestre a casa, quale detrazione fiscale possono avere? Nel 2023 ho allargato la porta del bagno per renderlo meglio accessibile a mio figlio disabile, posso avere sulle spese fatte il bonus barriere architettoniche 75%? Ho fatto il cappotto termico a casa, possono avere ancora il superbonus? Per quali spese possono ancora fare l’opzione per sconto in fattura o cessione credito?

In passato, trovare una risposta a queste domande era molto più semplice rispetto ad oggi.

Tra date a partire da cui alcuni bonus non esistono più e quelle fino a cui, invece, i bonus possono ancora applicarsi. Tra requisiti da rispettare in merito a titoli abilitativi ed altro, con percentuali di sgravio modificate da un anno all’altro. Ormai si è in balia delle onde.

E a proposito di incertezze, in redazione giunge un quesito.

“Salve, nel 2023 ho sostenuto spese di ristrutturazione edilizia sulla casa in comproprietà tra me e mia moglie. Alcune fatture di spesa sono a me intestate ma in bonifici di pagamento li abbiamo dovuti fare tutti dal conto corrente intestato esclusivamente a mia moglie. C’è una fattura di 10.000 euro che è intestata a mia moglie e pagata in parte dal suo conto corrente (6.000 euro) e in parte dal mio conto corrente (4.000 euro). Sono a chiedere se e come comportarci ai fini della detrazione IRPEF 50%. Ossia quali sono le spese che può detrarre mia moglie e quali io.”

Serve sempre il bonifico parlante

Prima di addentrarci nella questione del quesito, occorre ricordare un po’ di cose in merito al pagamento delle spese ammesse ai bonus edilizi, come quello in questione.

Regola fondamentale è che la detrazione spetta a chi sostiene effettivamente la spesa. Il bonus spetta anche al familiare convivente sempreché sia rispettata la predetta condizione. Se, quindi, ad esempio, la casa è di proprietà del marito e le spese di ristrutturazione sono sostenute interamente dalla moglie è quest’ultima a detrarre tali spese.

Altra cosa importante da ricordare è che il pagamento delle fatture deve risultare fatto mediante il c.d. bonifico parlante. Ossia quello da cui risultano:

  • la causale di versamento riconducibile al tipo di detrazione di cui si deve godere;
  • i dati fiscali del beneficiario del bonus;
  • i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore).

Tale bonifico è soggetto a ritenuta d’acconto dell’8% che dal 1° marzo 2024 passerà all’11% (legge bilancio 2024).

Bonus edilizi, fattura e bonifici devono coincidere?

Per rispondere al quesito del nostro lettore occorre rifarsi a quanto riportato nei chiarimenti bonus edilizi dell’Agenzia Entrate (Circolare n. 17/E del 2023). Qui è detto che qualora vi siano più soggetti titolari del diritto alla detrazione

il beneficio può spettare anche a colui che non risulti intestatario del bonifico e/o della fattura nella misura in cui abbia sostenuto le spese.

Ciò a prescindere dalla circostanza che il bonifico sia stato o meno ordinato da un conto corrente cointestato con il soggetto che risulti, invece, intestatario dei predetti documenti.

Tuttavia, dice l’Amministrazione finanziaria è necessario che i documenti di spesa siano appositamente integrati con:

  • il nominativo del soggetto che ha sostenuto la spesa;
  • l’indicazione della relativa percentuale.

L’integrazione deve essere fatta sin dal primo anno di applicazione della detrazione. Pertanto, nel caso del lettore, le fatture a lui intestate e pagate esclusivamente dal c/c della moglie, le detrae interamente quest’ultima, annotando su ogni fattura che il pagamento è stato fatto interamente dal c/c della moglie (allegare anche le ricevute di bonifico).

Per la fattura di 10.000 euro, è sufficiente fare la predetta annotazione indicando che il 40% della spesa è stata pagata dal lettore con bonifico dal suo conto corrente (allegare sempre le ricevute di pagamento di entrambi).

Dunque, per tale fattura, la spesa di 6.000 euro la porta in detrazione la moglie, mentre il lettore può avere la sua detrazione sugli altri 4.000 euro. Il tutto sempre a condizione che i pagamenti siano stati fatti con bonifico parlante.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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