Bonus facciate 2023, a dicembre 2022 finisce tutto?

Molti cantieri sono fermi per via del caro prezzi. Altri hanno deciso di rimandare i lavori il prossimo anno. Che ne sarà del bonus facciate?
2 anni fa
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Bonus facciate
Foto © Pixabay

La facciata della casa è da rifare. L’esterno deve essere tinteggiato e le grondaie sostituite. C’è il bonus facciate da poter sfruttare. Bisogna però rimandare tutto il prossimo anno. I soldi messi da parte per questi lavori devono essere utilizzati oggi per altre esigenze.

Ma il prossimo anno il bonus facciate esisterà ancora?

Questa è la situazione di molti italiani e questa è la domanda che tutti si fanno.

Oggi il caro prezzi e le difficoltà di arrivare a fine mese costringono a rinviare progetti di spesa che ci si era proposto di realizzare entro quest’anno 2022.

Il rinvio “forzato” della scelta, tuttavia, potrebbe costare caro.

Alcuni bonus previsti a fronte di questi costi potrebbero non esserci più nei prossimi anni. Tra questi rientra proprio il bonus facciate.

Una sintesi del bonus facciate

Il bonus facciate, ricordiamo, è la detrazione IRPEF (da godere in 10 quote annuali di uguale importo) riconosciuta a fronte di lavori finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti. Deve trattarsi di immobili situati nelle zone A e B del comune, individuate dal decreto ministeriale n. 1444 del 1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

Laddove trattasi di lavori che comportano anche un risparmio energetico, bisogna comunicare all’ENEA (entro 90 giorni dalla fine degli interventi), la scheda descrittiva e l’asseverazione.

Invece, che della detrazione fiscale è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. In questi casi è necessario acquisire visto di conformità e asseverazione congruità prezzi.

Non servono visto e asseverazione se si decide di godere del beneficio come detrazione fiscale.

Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.

Il bonus facciate, invece, non spetta, per i lavori fatti sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Percentuale di detrazione e modalità di pagamento

A differenza degli antri bonus casa (ad esempio ristrutturazione, ecobonus ordinario, superbonus 110) per quello facciate non sono previsti limiti di spesa. Quindi, se ad esempio, per il bonus ristrutturazione (detrazione 50%) lo sgravio fiscale può applicarsi su un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per immobile (quindi detrazione massima di 48.000 euro), per il bonus facciate non esiste questo tipo di limite.

Il bonus facciate è stato introdotto per le spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. Poi è stato prorogato anche alle spese del 2021 e 2022. Tuttavia, cambia la percentuale di detrazione. In dettaglio, la detrazione è pari a:

  • 90%, per spese sostenute nel 2020 e 2021
  • 60%, per spese sostenute nel 2022.

Esempio

  • Spese sostenute nel 2021 pari a 10.000 euro. In questo caso il beneficio fiscale è 9.000 euro, ossia il 90% di 10.000 euro.
  • Spese sostenute nel 2022 pari a 10.000 euro. In tale ipotesi il beneficio fiscale è di 6.000 euro, ossia il 60% di 10.000 euro.

Resta fermo, che per godere bonus è necessario che la spesa risulti pagata con c.d. bonifico “parlante”, ossia quello da cui risultano:

  • la causale di versamento
  • il codice fiscale del beneficiario del bonus
  • i dati fiscali del beneficiario del pagamento.

Il bonus facciate nel 2023, quale alternativa

Il bonus facciate per adesso è previsto solo fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Questo significa che se, la prossima legge di bilancio non interviene con una proroga, non ci sarà più alcun bonus facciate per le spese pagate nel 2023.

Laddove non ci sia nessuna proroga, ad ogni modo nulla è perduto, poiché è possibile ripiegare su altri bonus casa, come ad esempio, quello per la ristrutturazione. In questo caso, tuttavia, la percentuale di detrazione si abbassa ed è del 50% (sempre da godere il 10 quote annuali e sempre con possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito).

Nel caso di bonus ristrutturazione per, come già detto, è previsto un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare. Anche qui il pagamento è da farsi con bonifico parlante. Il bonus ristrutturazione, per adesso, è previsto fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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