Bonus figli, Salvini introduce il quoziente familiare: più figli, più sconti

Più figli, più sconti: Salvini reintroduce il bonus a quoziente familiare. Ecco come funziona e come calcolare il bonus spettante.
6 anni fa
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Meno tasse e più bonus alle mamme e papà con più di un figlio: Salvini rispolvera il quoziente familiare per le famiglie numerose. Parlare di “mamma e papà” non è casuale: il ministro della Lega ha anche infatti fatto re-inserire nei moduli per la richiesta della carta di identità questa terminologia tradizionale, che era stata sostituita da un più generico “genitore 1 e genitore 2”. La proposta di bonus figli basati sul quoziente familiare, sull’esempio francese, piace a molti ma ha già scatenato anche le critiche di chi la considera infattibile e accusa Salvini di continuare a fare campagna elettorale e anche di chi la considera in ogni caso sconveniente.

Ma atteniamoci ai numeri: come funzionerebbe il calcolo?

Il meccanismo è complicato ma, volendo semplificare al massimo, occorre sommare i redditi dei coniugi e dividerli per il numero dei componenti, applicando la tassazione sull’importo medio che ne deriva. Va da sé che la convenienza è tanto più evidente quanto più numeroso è il nucleo familiare.

Quoziente familiare: come cambierebbe il bonus figli

La maggiore novità del quoziente familiare è proprio quella di sommare i redditi del nucleo per poi dividere la cifra per il numero di componenti. La logica è quella di andare a tassare il reddito pro capite che ogni componente ha effettivamente a disposizione. Nell’ordine quindi il calcolo da fare prevede i seguenti step:

• sommare i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare;
• dividere la cifra così ottenuta per un numero di parti ottenuto dall’attribuzione di un coefficiente ad ogni componente;
• applicare sul quoziente le corrispondenti aliquote;
• moltiplicare l’importo del debito di imposta per il numero totale delle parti (che risulta dall’attribuzione di un coefficiente a ciascun componente).
Quale sarebbe il coefficiente attribuito a ciascun familiare? Non ci sono informazioni certe ma tendenzialmente l’idea è quella di attribuire un valore pari a 1 per ogni genitore e un coefficiente inferiore per i figli variabile in base all’indipendenza economica.

Prendiamo ad esempio il modello francese:

• celibe, divorziato o separato, vedovo senza figli a carico: 1;
• celibe, divorziato o separato, vedovo senza figli a carico, con invalidità: 1,5;
• coppia sposata senza infanti a carico: 2;
• celibe o divorziato con un infante a carico: 1,5;
• coppia sposata o vedovo con un infante a carico: 2,5;
• celibe o divorziato con due infanti a carico: 2;
• coppia sposata o vedovo con due infanti a carico: 3;
• celibe o divorziato con tre infanti a carico: 3;
• coppia sposata o vedovo con tre infanti a carico: 4;
• celibe o divorziato con quattro infanti a carico: 4;
• coppia sposata o vedovo con quattro infanti a carico: 4;
• celibe o divorziato con cinque infanti a carico: 5;
• coppia sposata o vedovo con cinque infanti a carico: 6;
• celibe o divorziato con sei infanti a carico: 6.
Dal reddito familiare imponibile sarà sottratta la deduzione forfettaria stabilita che, in Francia ad esempio, è pari al 10%.

Leggi anche: Bonus Renzi 2019: così il nuovo governo vuole riformare il bonus 80 euro

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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