Il concetto di fragilità si sposa alla perfezione con il momento storico attuale. Non solo sul piano economico ma anche dal punto di vista sociale. L’emergenza pandemica ha portato uno sconvolgimento dell’assetto generale, ridimensionando le capacità finanziarie dei contribuenti e mettendone a dura prova la tenuta psicologica. In questa direzione hanno cercato di andare le agevolazioni finanziate a più riprese dal Governo, ottenendo risultati alterni. Addirittura, è stato disposto un bonus ad hoc per il sostentamento delle spese relative al supporto di uno psicologo, tanto per ribadire quanto l’incidenza del Covid sia stata elevata su tutti i piani sociali.
Il Bonus fragili
La conferma è arrivata dall’Inps, tramite la circolare n. 96/2022, attraverso la quale ha messo in evidenza requisiti e condizioni per la fruizione del nuovo bonus. Un contributo che spetterà a chi ne farà richiesta, sia pure a determinate condizioni e subordinato ad alcuni requisiti specifici. La misura, manco a dirlo, è nata appositamente per contrastare l’emergenza Covid nelle sue manifestazioni più tangibili sulla vita quotidiana. Il ventaglio dei beneficiari è costituito da lavoratori cosiddetti “fragili”, che nel 2021 hanno superato il periodo massimo indennizzabile a titolo di malattia. In sostanza, che hanno usufruito di permessi per malattia superiori a 180, ossia il limite che consente ai lavoratori di essere comunque pagati. Un limite che, durante la pandemia, non ha mancato di provocare qualche problematica, specie per coloro costretti ad assentarsi dal lavoro per più tempo del previsto.
Requisiti per i beneficiari
La Legge di Bilancio 2022 ha quindi introdotto un bonus fragili da erogare una tantum, inquadrando i beneficiari nei soggetti con stato di disabilità grave riconosciuta anche dalla Legge 104. Chiaramente, requisito base sarà il possesso del certificato medico attestante la condizione di rischio, in questo caso derivato da immunodepressione o da patologie oncologiche. Oppure da svolgimento di terapie salvavita. Tanto per ricordare come il concetto di fragilità possa condensare in sé diverse sfaccettature che, se sommate, vanno a creare un contesto di estrema sofferenza. Economico, oltre che medico. Al fine di accedere all’agevolazione, sarà necessario che il lavoratore sia stato, nel 2021, dipendente del settore privato con diritto alla malattia previdenziale. Inoltre, dovrà aver presentato, nel corso dell’anno, uno o più certificati per malattia (rif. al dl 18/2020). Lo stato di disabilità dovrà essere riconosciuto con connotazione di gravità, con certificazione da parte di organi medico-legali. Infine, sempre nel 2021, non dovrà aver reso la prestazione lavorativa in modalità agile nel periodo corrispondente ai certificati di malattia.
Gli esclusi
Acquisiti i parametri, il lavoratore potrà richiedere il Bonus fragili fino a un massimo di 1.000 euro, che andrà in buona sostanza a compensare il periodo di malattia non coperto dall’indennità. L’indennità sarà compatibile, peraltro, con altre prestazioni, oltre che completamente estemporanea al reddito. Unica condizione: il Bonus sarà concesso a coloro che hanno diritto all’indennità di malattia direttamente dall’Inps. Restano quindi fuori i lavoratori domestici, i quadri di industria e artigianato, dirigenti, autonomi e iscritti a gestione separata. In sostanza, a fronte di un quadro esteso di beneficiari, altrettanti saranno gli esclusi.