Per favorire il risparmio dell’acqua, il governo ha introdotto il cosiddetto ‘bonus idrico’ e c’è tempo fino al 30 giugno per inoltrare la richiesta. L’agevolazione è di 1.000 euro e riguarda le spese affrontate per la sostituzione dei sanitari con dispositivi a scarico ridotto, per la rubinetteria e i soffioni con limitazioni del flusso d’acqua. La copertura riguarda le spese affrontate (e che dovranno essere documentate) nel 2021, così come è previsto dal decreto ministeriale del 27 settembre 2021.
Quali spese sono coperte dal bonus idrico?
Le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 che rientrano nel bonus idrico di 1.000 euro sono le seguenti.
1. Sostituzione o messa in opera di vasi sanitari con volume di scarico uguale o inferiore a 6 litri.
2. Fornitura e installazione di rubinetteria e miscelatori (sia per il bagno che per la cucina) con volume d’acqua uguale o inferiore a 6 litri al minuto.
3. Fornitura e installazione di soffioni e colonne doccia con volume d’acqua inferiore a 9 litri al minuto.
Tra le spese per cui è possibile effettuare la richiesta dell’agevolazione sono comprese le opere idrauliche e murarie collegate e le spese per smontaggio e dismissione dei sistemi sostituiti.
Agevolazioni acqua: come fare la richiesta
Il bonus idrico è previsto per tutte le persone maggiorenni e residenti in Italia, che sono titolari del diritto di proprietà sull’immobile. Nel caso di cointestatari o di titolari di personale godimento o diritto reale occorre una dichiarazione congiunta del proprietario o comproprietario. Per effettuare la richiesta, invece, basta collegarsi a https://www.bonusidricomite.it. Fondamentale è possedere lo Spid (anche con Poste) o la Cie (carta d’identità elettronica).
Il beneficiario deve fornire, tramite autocertificazione, le seguenti informazioni.
1. Nome, cognome e codice fiscale.
2. L’importo delle spese sostenute e per le quali si chiede il rimborso.
3. Le quantità di beni acquistati e le specifiche dell’installazione.
4. Le specifiche tecniche (apparecchi a flusso d’acqua limitato, rapporto litri/minuti, etc.).
5. Dati catastali dell’immobile.
6. Non aver ricevuto altri bonus per le medesime spese.
7. Le coordinate del conto corrente su cui accreditare il bonus.
8. Il titolo giuridico (proprietario, cointestatario, etc.).
9. Attestazioni del richiedente se non proprietario o comproprietario e di avvenuta comunicazione all’effettivo proprietario.
10. La copia della fattura elettronica che deve presentare il codice fiscale di cui che effettua la richiesta.
Sul sito segnalato, sono presenti anche numerose FAQ che possono aiutare nella compilazione delle domande.
[email protected]