Si parla tanto del bonus busta paga a luglio ma quelli che si registrano non sono solamente commenti positivi. Nei giorni scorsi il viceministro dell’Economia, Laura Castelli ha pubblicato su Facebook un post di riflessione sul taglio del cuneo fiscale che invita a riflettere sui possibili effetti distorsivi che penalizzerebbero le famiglie.
Partiamo proprio dal post, pubblicato una settimana fa: “c’è un aspetto sul quale abbiamo insistito molto mentre costruivamo il reddito di cittadinanza: il numero di componenti del nucleo familiare avrebbe dovuto ‘pesare’, ovvero influire sull’importo erogato. È un principio nel quale credevamo e crediamo fermamente, quello del coefficiente familiare, affinché le famiglie più numerose ricevano un supporto congruo rispetto alle loro esigenze. Un modello che riprenda i principi di equità e proporzionalità espressi nella nostra Carta costituzionale”.
Il bonus in busta paga penalizza le famiglie?
Mettiamo a confronto alcune situazioni tipo. E’ vero che il bonus in busta paga favorisce i redditi individuali? Un padre di famiglia con tre figli e un reddito familiare che supera i 40.000 euro non avrà diritto ad alcun bonus, mentre in una famiglia in cui ci sono tre lavoratori con redditi individuali di 25.000 euro (quindi di fatto un reddito totale per famiglia di 75.000!) arriveranno ben tre bonus, per 1.200 euro a testa. Dunque: al capofamiglia con tre figli a carico e 40.500 euro di reddito non spetterà nessun bonus! Nella famiglia ipotetica con tre lavoratori e entrata totale di 75.000 euro arriveranno in più 3.600 euro di bonus!