Novità interessanti in arrivo per chi oggi percepisce il bonus Renzi ridotto perché si colloca nella fascia media delle retribuzioni (tra i 24 e i 26 mila euro) ma anche per chi guadagna poco di più. Nella diatriba tra il mantenimento del bonus Renzi in busta paga o la sua trasformazione in detrazione fiscale, spunta l’ipotesi di estendere la platea di beneficiari fino a 35 mila euro lorde l’anno.
A confermare questa possibilità è stata Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’Economia che ha spiegato “ci sono tanti modi per fare le detrazioni. Il bonus da 80 euro non sarà toccato, nessuno prenderà meno. L’intervento di riduzione del prelievo fiscale andrà coordinato con quanto esiste, anche ripensando lo stesso bonus, se occorre. Possiamo rimodulare, modificare, eliminare – se serve – sia gli 80 euro che le detrazioni da lavoro dipendente. Estendere la platea non significa tornare indietro rispetto ai benefici già percepiti, ma allargarli ad altri”.
Dunque in pratica l’esecutivo potrebbe trasformare il bonus di 80 euro in detrazione fiscale. Ciò vorrebbe significare aumentarne l’importo per i redditi intermedi compresi tra 24 mila e 26 mila euro e che oggi percepiscono un bonus ridotto. L’estensione della platea dei beneficiari arriverebbe ad includere i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 35 mila euro lordi: si tratta di altre 4 milioni e mezzo di persone rispetto ai 9,4 milioni che dal 2015 beneficiano dei 960 euro del bonus Renzi. Un progetto senza dubbio ambizioso ma al tempo stesso abbastanza realistico. In media si tratterebbe di un aumento di circa 40 euro a partire dal mese di luglio 2020.
Va anche ricordato che la manovra ha costituito un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti. E’ anche vero che la dotazione finanziaria è piuttosto ridotta: 3 miliardi di euro per il 2020 e 5 miliardi annui a partire dal 2021. Ad ogni modo al momento si tratta di un progetto: si attende a tal proposito il decreto ad hoc per l’attuazione vera e propria della misura.