Bonus infissi 2020, non sempre la detrazione al 50% è consentita

Per fruire delle detrazioni al 50% previste per le spese di sostituzione degli infissi bisogna migliorare il risparmio energetico. Requisiti e valori di trasmittanza termica.
5 anni fa
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La legge di bilancio 2020 ha esteso anche per quest’anno la possibilità di fruire di sconti fiscali per il rinnovo degli infissi (bonus) e che prevede il recupero del 50% delle spese sostenute sotto forma di detrazioni Irpef da presentare in fase di dichiarazione dei redditi.

La misura è stata approvata e prorogata dal Parlamento proprio per agevolare la realizzazione di lavori di ristrutturazione degli immobili al fine di consentire un maggiore risparmio energetico. In considerazione anche dei più ampi interventi che riguardano la casa che vanno dalla verniciatura delle facciate esterne, all’installazione di impianti fotovoltaici, ai lavori di ristrutturazione in generale, fino al rinnovo degli arredi (bonus mobili).

Il bonus infissi 2020

Tuttavia, non sempre è consentita la fruizione del bonus infissi quando si effettuano lavori di sostituzione di finestre. L’Agenzia delle Entrate ha infatti specificato, nella sua guida “le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico“, che qualora dalla sostituzione degli infissi non derivi un miglioramento sotto il profilo del risparmio energetico, la detrazione non spetta. Un problema che non si pone per chi cambia vecchie finestre con nuove conformi alla normativa sul risparmio energetico, ma che deve essere tenuto in considerazione se si sostituiscono infissi con bassa dispersione di calore.

I requisiti tecnici e abitativi

Per ottenere il bonus infissi, bisognerà rispettare alcune regole basilari, come previsto dalla normativa. Innanzitutto deve trattarsi di una sostituzione o modifica di infissi già esistenti, poi i lavori devono essere attinenti a delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati (quindi abitazioni). Infine, i nuovi infissi devono garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale al valore di trasmittanza limite riportato nelle tabelle ministeriali e deve essere certificato dalla perizia di un tecnico abilitato con riferimento alla data di inizio dei lavori. Per quanto riguarda l’immobile, questo deve risultare registrato a catasto o in fase di registrazione se di nuova costruzione al momento dell’esecuzione dei lavori (faranno fede le date delle fatture), bisognerà essere in regola con il pagamento dei tributi (Imu, Tasi, Tari) e, cosa non secondaria, l’immobile deve essere dotato di impianto di riscaldamento.

Il miglioramento del risparmio energetico

Detto questo, la detrazione fiscale è concessa per gli infissi che rispondono ai requisiti di cui sopra, comprensivi delle strutture accessorie che hanno effetto sulla dispersione di calore (per esempio, scuri o persiane) o che risultino strutturalmente accorpate al manufatto (per esempio, cassonetti incorporati nel telaio dell’infisso). Non è invece possibile portare in detrazione le spese per la semplice sostituzione degli infissi o il rifacimento dell’involucro degli edifici, qualora questi siano originariamente già conformi agli indici richiesti poiché il beneficio è teso ad agevolare gli interventi da cui consegua un risparmio energetico. Per poter beneficiare del bonus sarà quindi necessario un ulteriore miglioramento del risparmio energetico e che gli indici di trasmittanza termica si riducano ulteriormente. Di questa dichiarazione all’Agenzia delle Entrate sarà responsabile il tecnico che redige l’asseverazione specificando il valore di trasmittanza originaria del componente su cui si interviene e dichiarare che successivamente all’intervento di sostituzione degli infissi la trasmittanza dei medesimi componenti è inferiore ai valori prescritti.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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